R. e P. 

Nelle Langhe, per iniziativa delle associazioni culturali “Università delle Generazioni” e “Amici della Calabria” la Festa delle Donne dell’8 marzo sarà utilizzata pure per celebrare il “1° CalabrotteDay” ovvero un omaggio alle spose calabresi qui emigrate nei decenni del dopoguerra per contribuire a valorizzare il territorio e la società di questa parte di Piemonte.

 

Con un gesto simbolico, una pergamena di riconoscenza e di gratitudine verrà donata al Comune di Rocca Cigliè (CN) affinché venga conservata ed esposta al pubblico in onore di tutte le Calabrotte ancora presenti nelle Langhe e a ricordo di quelle che non ci sono più ma che, come tutte le altre, ne hanno rinvigorito demografia, economia e società.

 

Una per tutte, verrà premiata la signora Maria Cefalì, la quale, originaria di Cortale (in provincia di Catanzaro), viene festeggiata come simbolo vivente di un’intera generazione e di quella epopea sociale che ha contribuito anche ad unire maggiormente l’Italia pure con l’amore coniugale e materno di queste donne del Sud che hanno dovuto rinunciare a gran parte delle loro radici familiari e a “scordarsi il sole” come cantava negli anni sessanta Sergio Endrigo.

 

Domenico Lanciano, promotore di questo “1° CalabrotteDay”, ha dichiarato: <<Spero che le Langhe vogliano storicizzare la presenza delle spose calabresi con un monumento in loro omaggio da posizionare in uno dei tanti Comuni di questo vasto territorio che otterrà, a motivo di ciò, pure maggiore visibilità e merito etico >>. Infatti, verso la fine dello scorso gennaio, Lanciano aveva scritto una lettera (*) ai sindaci dei Comuni delle Langhe e a Carlin Petrini presidente di Slowfood chiedendo di realizzare un monumento alle Calabrotte.

Domenico Lanciano