La “primula” messicana che amava la Calabria. Tomas Yarringhton Ruvalcaba è stato sindaco di Matamaros, governatore dello stato di Tamaulipas, amico d’un presidente degli Stati Uniti, sostenitore elettorale di almeno due candidati alla presidenza del suo Paese ma, soprattutto, per cinque anni, il latitante più ricercato del Messico. Mascherando, infatti, i suoi veri interessi dietro l’attività istituzionale, questo politico dalle mille risorse era socio in affari dei narcotrafficanti del potente e temuto “Cartello del Golfo”. E per loro riciclava ingenti somme di denaro negli States, rilevando attività commerciali e acquistando immobili. era addirittura entrato in contatto con l’ex presidente George Walker Bush. Nelle conversazioni intercettate quando si trovava ancora in America lo chiamava «el mi compar» millantando forse una confidenza mai realmente avuta con il capo della prima potenza del mondo. Nessuno nel quartiere generale del Fbi, a Washington, o negli uffici della Dea ad Arlington, avrebbe però mai potuto immaginare che il narco-governatore, una volta smascherato e rincorso da una taglia di 15 milioni di dollari, si sarebbe trovato un comodo rifugio in una amena cittadina del meridione d’Italia: Paola.
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