«Se mi sento un cervello in fuga? Non credo di essere in fuga, Mi sento un cervello in esplorazione». Così la ricercatrice di origini reggina Sandra Misale, ospite ieri sera di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” sul Nove. Biologa molecolare, ricercatrice, oncologa, genetista, biotecnologa, la giovane originaria di Palmi è adesso Assistant Professor alla Johns Hopkins University di Baltimora dove ha fondato un suo laboratorio, il Misale Lab.
«E’ un piccolo laboratorio, ma siamo molto carichi e contenti – ha raccontato in tv – E’ un gruppo che si sta espandendo con tanti collaboratori giovani. Se avessi potuto fare questo lavoro in Italia? Si, con le giuste risorse nei giusti posti. Penso che in Italia ci siano delle belle menti, ma devono essere nelle condizioni di poter funzionare e rendere. Non sono andata via perché non ero nelle condizioni, anzi lavoravo in un laboratorio bellissimo e ho vissuto un’esperienza fantastica, però volevo imparare qualcosa di nuovo. La mia storia adesso sta iniziando lì e non si sa dove mi porterà».
Come riporta Ilario Balì su ilreggino.it, a lei e ad altri suoi colleghi scienziati si deve la scoperta di un inibitore del Kras, uno dei geni mutati più comuni nei tumori umani, come il cancro ai polmoni, al colon-retto e al pancreas. Un gene considerato incurabile per decenni, fino al recente sviluppo di una nuova classe di inibitori covalenti. «Ci occupiamo di studiare le resistenze ai farmaci biologici – ha proseguito la ricercatrice calabrese – quei farmaci contro i tumori che non sono chemioterapie, ma che vanno proprio ad attaccare questi meccanismi che comportano la crescita incontrollata delle cellule, quindi i tumori. Dunque cerchiamo di spegnere questi interruttori. Dieci anni fa è avvenuta la rivoluzione. C’è stata la prima forma di questo farmaco. Funziona nel 30% di tutti i tumori».