Non si esclude potesse essere destinato alla ‘ndrangheta calabrese l’imponente carico di cocaina, quadi 450 chili complessivi, intercettato e sequestrato nell’area portuale di Prà dalla Guardia di Finanza di Genova che ha anche arrestato in flagranza di un operatore portuale.

La droga, parliamo di 400 panetti, era contenuta in 14 borsoni riposti all’interno di un container sbarcato dalla M/n MSC “Adelaide”, proveniente da Rio de Janeiro, in Brasile, e contenente caffè.

Alla scoperta si è giunti proprio nel corso delle consuete attività di contrasto al traffico internazionale di stupefacenti e che porta le fiamme gialle a monitorare i flussi commerciali marittimi che interessano l’hub portuale di Genova, soprattutto le spedizioni transnazionali di merci provenienti da aree geografiche considerate “a rischio”, come il Sudamerica.

In questo contesto è stata dunque eseguita un’analisi che aveva portato, nei giorni scorsi, all’individuazione di alcuni container “sospetti”.

I contenitori, una volta sbarcati nella serata del febbraio scorso, sono stati messi in sicurezza in un’area videosorvegliata del terminal portuale, con divieto di movimentazione, per essere poi sottoposti a ispezione.

I finanzieri, insospettiti da alcuni movimenti “strani” nella zona del terminal dove erano stati posizionati i container, e dall’improvviso spostamento nottetempo di uno di questi da parte di un operatore portuale, hanno deciso di intervenire, procedendo all’arresto dell’uomo, un 50enne (F.P. le sue iniziali), dipendente della C.U.L.M.V., sorpreso proprio mentre scaricava dal container i borsoni con la cocaina.

La droga, sottoposta a sequestro, se fosse finita sul mercato avrebbe fruttato all’organizzazione criminale introiti per circa trenta milioni di euro.

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