Inserire la Locride nell’area Zes di Gioia Tauro. A chiederlo a gran voce un gruppo di commercianti del territorio, i quali hanno redatto un documento finito sul tavolo degli amministratori locali della fascia ionica reggina e dei consiglieri regionali eletti in rappresentanza del comprensorio.
L’istituzione delle Zone Economiche Speciali, all’interno delle quali le imprese possono beneficiare delle agevolazioni fiscali e delle semplificazioni amministrative, offre l’opportunità di attrarre investimenti di gruppi nazionali e multinazionali, anche stranieri, e di rafforzare le imprese produttive già esistenti sul territorio grazie alle agevolazioni fiscali, alla burocrazia semplificata, alla possibilità di accedere alle infrastrutture previste dal Piano Strategico e ai finanziamenti che periodicamente vengono riservati alle ZES. Incentivi che, secondo gli imprenditori, potrebbero rilanciare fortemente l’economia della Locride, così come accade già nell’area della Piana.
«Un indotto economico che apporterebbe un fondamentale sviluppo territoriale e imprenditoriale – spiegano i commercianti della Locride – offrendo posti di lavoro e maggiori opportunità anche nel settore turistico. Le imprese che vorranno insediarsi nei territori della zona Zes potranno beneficiare di speciali condizioni».
Nel documento presentato alle istituzioni viene sottolineato come «L’ammissione dell’area locridea all’area del Porto di Gioia Tauro faciliterà l’attrazione di nuovi investimenti diretti soprattutto esteri, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro e il rafforzamento del tessuto produttivo, ha le caratteristiche previste individuate dalla regione in tale DPCM per garantire le condizioni di sviluppo del Macronodo di Gioia Tauro».
Insomma, secondo le attività produttive della Locride è importante ottenere tale riconoscimento perché sarà un volano per fare ripartire l’economia. «La crescita economica di conseguenza avrà dei risvolti positivi su tutto il territorio locrideo – concludono i commercianti – e fare conoscere il nostro patrimonio artistico archeologico, le nostre bellezze ambientali e i nostri prodotti agricoli e artigianali nel resto del mondo».
Ilario Balì-ilreggino.it