La giunta regionale della Calabria ha approvato le linee guida per il dimensionamento della rete scolastica calabrese per il triennio che inizierà nel 2024/2025 e che avrà 79 autonomie scolastiche in meno: -14 per la provincia di Catanzaro, -8 Crotone, -29 Cosenza, -11 Vibo Valentia e -17 la Città metropolitana di Reggio Calabria. “Siamo riusciti – ha detto nel corso di un incontro con la stampa il presidente Roberto Occhiuto – ad ottenere un grande risultato. Molte Regioni, specie quelle del sud, si sono lamentate della riduzione delle autonomie. Grazie al lavoro svolto dall’assessore Giusi Princi la Calabria manterrà le autonomie soprattutto nei comuni che ne hanno più bisogno. Penso a San Luca, a Platì, dove c’è necessità di un grande investimento nella formazione scolastica perché è un investimento nella formazione delle coscienze”.
“È la dimostrazione del fatto – ha spiegato Occhiuto – che quando le Regioni lavorano in collaborazione con il governo, soprattutto quando hanno assessori bravi come la vicepresidente Princi, i problemi si risolvono con grande beneficio per i cittadini anche nell’ambito della scuola”. I dettagli relativi alle linee guida sul Piano di dimensionamento e sulla programmazione dell’offerta formativa per il prossimo triennio, oggetto della delibera di Giunta, sono stati esposti dalla vicepresidente e assessora all’istruzione Giusi Princi: “L’ultimo dimensionamento scolastico della Calabria – ha sottolineato – risale al 2012. Il documento, avallato da tutte le componenti, Ufficio scolastico regionale e sindacati, va ad abbattere i vincoli dimensionali che dopo il periodo Covid sono di 600 e 400 alunni, noi invece con il numero delle autonomie che ci sono state assegnate a livello nazionale, che sono 281, quindi 79 in meno rispetto all’attuale situazione, abbattendo i vincoli dimensionali riusciamo a salvaguardare soprattutto le aree interne maggiormente a rischio spopolamento, povertà educativa e dispersione scolastica”. Il nuovo documento prevede la possibilità di costituire dei poli liceali, dei poli tecnici professionali ed educativi.
“Tutto questo – ha aggiunto Giusi Princi – prevedendo anche i servizi per l’infanzia perché sappiamo anche in tal senso come è critica la situazione. Curveremo, dunque l’esigenza in base alla necessità dei territori. Il documento è proiettato verso la grande centralità che vogliamo garantire all’istruzione e al mondo scolastico in Calabria attraverso la compensazione faremo in modo che nei grossi centri sarà possibile avere istituzioni scolastiche che superino o rimangano nelle mille unità, mentre nelle aree interne sarà possibile avere dei tetti più bassi a salvaguardia del diritto allo studio”. Alle Province e ai Comuni sarà garantito un portale come osservatorio che permetterà ad ogni realtà di avere una lettura georeferenziata delle criticità dei propri territori. Da aree con zero criticità indicate in verde ad aree maggiormente critiche indicate in rosso, provincia per provincia, comune per comune. “La Regione – ha concluso la vicepresidente – subentrerà alla fine, solo per approvare i documenti e i piani delle Province e della Città metropolitana di Reggio Calabria, ma qualora non ci fosse coerenza nei loro piani con le linee guida, interverremo a modificare”.