La Giunta Regionale della Calabria, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, ha varato il Bilancio di Previsione 2023-2025 – dal valore di 5,8 miliardi di euro – approvato nell’ultima riunione, ma che dovrà ovviamente passare al vaglio del Consiglio Regionale. Il 70% delle risorse sarà destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale – ovvero 4 miliardi e 200 milioni; 174 milioni di euro, ovvero il 3%, sono destinati all’attuazione dei programmi comunitari POR e PAC 2007-13 e 2014-20; 357 milioni di euro, pari al 6,2% dell’importo, sono destinati al Fondo Sviluppo e Coesione; 422,3 milioni di euro – pari al 7,3% – fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato.
Le entrate per mutui (pari a 39,4 milioni di euro e allo 0,7%) sono relative al cofinanziamento regionale del POR e del PSR 2014-2020, nonché del programma di investimenti di cui all’Accordo Stato-Regioni del 15 ottobre 2018. Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 773 milioni di euro, pari al 13,3% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio, in leggero aumento rispetto alle previsioni effettuate nel bilancio 2022-2024, annualità 2022.
«Gran parte delle risorse disponibili – si legge ancora nel documento – teoricamente soggette ad una manovra discrezionale da parte della Giunta o del Consiglio, è destinata a spese di carattere obbligatorio (personale, mutui, contratti, accantonamenti) o utilizzata per far fronte alle emergenze sociali ed occupazionali della Regione, e, quindi, difficilmente rimodulabile senza l’attuazione di riforme capaci di incidere nella dinamica strutturale della spesa». Nello specifico, emerge che le spese di funzionamento per il personale del Consiglio e della Giunta (ovvero il 24%) assorbono un quarto delle risorse regionali, la spesa per i mutui assunti dalla Regione, o comunque a carico della stessa a titolo di contributo per i mutui assunti dagli Enti locali, rappresenta il 16% delle spese autonome; una importante percentuale della rimanente parte è destinata alla sanità e alle politiche sociali (8% – in gran parte rette socio-sanitarie e indennizzi ai soggetti emotrasfusi con sangue infetto), nonché ad altre leggi di forte impatto sociale quali il cofinanziamento regionale per i trasporti, il diritto allo studio e la protezione civile (7%). Le spese per il personale, contratti e mutui, in termini aggregati rappresentano il 43,3 per cento circa del totale.