“Spesso in questi anni di pandemia abbiamo sentito dire che la Sanità pubblica non funziona. Al Sud, in Calabria, lo abbiamo sentito più che altrove. Per quanto doloroso sia, non resta che domandarsi se la si voglia davvero far funzionare la Sanità pubblica calabrese, o se piuttosto non faccia comodo a qualcuno, che questo sogno di giustizia sociale muoia pian piano, un passo alla volta, per lasciare (ancor più) spazio alla Sanità dei privati, di chi può permettersela, di chi può pagare per esercitare un diritto costituzionalmente garantito. La FP CGIL è di parere completamente opposto e non può tacere. Ci riferiamo, nello specifico, al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria che tanta parte ha avuto nel contrasto alla pandemia da CoVID-19 grazie all’impegno, la competenza e l’alto senso di responsabilità che lavoratrici e lavoratori hanno, di fatto, dimostrato in questi due anni”. Lo scrive in una nota Francesco Callea, segretario Generale FP CGIL di Reggio Calabria
“Qualcuno potrebbe addirittura pensare che questi lavoratori vadano premiati o perfino incentivati, ma non è il caso del G. O. M. Bianchi Melacrino Morelli: un Ospedale nel quale la Produttività 2021, ovvero le premialità legate alle Performance, non è stata ancora erogata ed è ben lungi dall’esserlo; dove i buoni pasto maturati dal personale non vengono erogati da oltre 9 mesi; dove il salario accessorio viene erogato con ritardo, con evidenti ripercussioni sulle economie delle famiglie dei dipendenti; el quale nei reparti si lavora in elevata carenza di organico, come nei casi più eclatanti delle U.O. di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria dove, spesso, un operatore si trova da solo a garantire l’assistenza all’intero reparto; nel quale permane critica, e inaccettabile, la situazione del Pronto Soccorso e dove gli altri reparti non se la passano meglio; nel quale, ancora oggi non è di nostra conoscenza l’approvazione del piano del fabbisogno, per il quale con DCA 113 DEL 06.09.2022 il Commissario ad acta dava 10 giorni di tempo per presentare lo stesso, cosa a cui la stessa ASP di Reggio Calabria ha già adempiuto; nel quale gli operatori cercano di gestire, a volte invano, con un solo strumento TAC utile prestazioni della U.O. di Radiologia e neuroradiologia per un’utenza enorme, mettendo, evidentemente in difficoltà gli utenti ed i reparti che ad essa afferiscono;
Un ospedale in cui non si rispetta il turnover del personale; in cui la mobilità interna è ancora di là dall’essere definita (siamo, da anni, in attesa di discutere del regolamento di mobilità esistente in tutte le strutture analoghe).
Queste le cose di cui la FP CGIL è a conoscenza, molte altre sono quelle che non sappiamo a causa del muro che l’Amministrazione del G.O.M. ha inteso alzare nei confronti dell’interlocuzione tra le parti.
Non sappiamo se e quando si procederà con le stabilizzazioni dei contratti COVID (Legge di Bilancio), cioè di quelle persone che hanno difeso la trincea quando la guerra infuriava. Attendiamo ancora la convocazione della delegazione trattante, considerando che siamo già quasi ad Ottobre.
Non sappiamo perché, ad esempio, il G.o.m., con un apparato amministrativo che sta letteralmente scomparendo per carenza di personale, non procede allo scorrimento della graduatoria del concorso di Assistenti Amministrativi, che essa stessa ha indetto ed espletato e non avvia quello per Collaboratori Amministrativi, ampiamente previsti anche dal precedente piano del fabbisogno.
Non sappiamo perché ad alcuni lavoratori siano state arbitrariamente tolte indennità a loro spettanti. E tutte queste cose non le sappiamo perché molte delle nostre richieste sono cadute nel silenzio. Alla luce di tutto ciò, la FP-CGIL di Reggio Calabria non può che reiterare la denuncia delle innumerevoli difficoltà che ormai da tempo attanagliano le lavoratrici ed i lavoratori del G.O.M., difficoltà delle quali chiede conto direttamente alla Direzione del G.O.M. ed al suo Commissario, che, visti gli illustri trascorsi nelle file di organizzazioni sindacali di vario colore, dovrebbe avere particolarmente a cuore le nostre richieste.
Questo sarebbe un primo ma significativo passo per ribellarsi ad un disegno di lenta ma costante smobilitazione della Sanità Pubblica che, più o meno consciamente, si va configurando tanto a livello nazionale quanto a livello locale e che troverà sempre una netta ed intransigente opposizione della FP CGIL, parafrasando il grande De Gregori “sempre e per sempre dalla stessa parte ci troverai”.