L’indagine della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Roma che ha portato a nove arresti – 7 in carcere e 2 ai domiciliari, 8 uomini e una donna – è partita dai carabinieri di Tivoli indagando sull’influenza che alcuni calabresi legati alla ‘Ndrangheta esercitavano sul traffico di droga nella periferia est della Capitale. I due calabresi – secondo quanto ricostruito – nel cuore della Locride (Reggio Calabria) gestivano un ingente traffico di cocaina, eroina ed hashish, che arrivava dalla Calabria nelle piazze di spaccio di Roma. L’analisi dei ‘pizzini’ scritti da un boss in carcere e ritrovati ha aiutato nel ricostruire l’organigramma dell’associazione a delinquere gestita dai calabresi. Questi prima importavano la droga dalla Calabria e successivamente la cedevano a diversi gruppi organizzati dell’area Tiburtina di Roma per lo spaccio al dettaglio. I proventi dell’attività illecita venivano riportati in gran parte in Calabria.

Italian Carabinieri patrol in Saint Peter's square during the Pope Francis' Angelus prayer, Vatican City, 15 November 2015. Security measures have been beefed up in the wake of the 13 November Paris attacks. ANSA/CLAUDIO PERI
Italian Carabinieri patrol in Saint Peter’s square during the Pope Francis’ Angelus prayer, Vatican City, 15 November 2015. Security measures have been beefed up in the wake of the 13 November Paris attacks.
ANSA/CLAUDIO PERI