I componenti della commissione inviata a Siderno (il prefetto romano Anna Palombo e i funzionari prefettizi reggini Francesco Battaglia e Francesco Picone) hanno subito incontrato il sindaco Pietro Fuda per notificargli il provvedimento. Il primo cittadino, pur sorpreso, si è subito messo a disposizione della commissione. Una storia certamente travagliata, quella della gestione amministrativa e politica del Municipio sidernese, che pareva comunque essere stata finalmente risolta con l’avvento di quest’ultima maggioranza – una coalizione di centrosinistra da cui si è però staccato lo scorso anno il gruppo consiliare del Pd – che si era insediata il primo giugno 2015 sotto la guida dell’ex senatore Fuda dopo molti anni di commissariamento e, soprattutto, dopo una serie di burrascose vicende che hanno anche portato all’arresto, nel dicembre del 2010, del sindaco di centrodestra da poco decaduto Alessandro Figliomeni, poi condannato a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa. L’imprevista decisione è arrivata in un momento in cui Siderno cominciava a “rivivere”, ed è stata la classica doccia fredda. Pietro Fuda comunque non ne ha fatto un dramma: «Per quanto riguarda la mia gestione – ha detto – ritengo di conoscere bene tutti gli atti e credo di potermi assumere ogni responsabilità anche per quanto riguarda i funzionari del Comune. Non dico di essere contento della nomina della Commissione ma probabilmente il loro lavoro potrebbe servire a fare chiarezza e darci ulteriori stimoli. Sono tranquillo e sono pronto a fornire ogni chiarimento che mi verrà richiesto».

ARISTIDE BAVA