La Cisl “se da un lato ritiene importante realizzare” il Ponte sullo stretto di Messina, considerando l’infrastruttura “un forte volano per la crescita economica, lo sviluppo e l’occupazione del Mezzogiorno, dall’altro lato ritiene altrettanto importante che la dotazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) non venga decurtata nel suo ammontare”. E’ quanto sottolinea la Cisl nazionale in una nota. Il fondo, per la Cisl, “è uno degli strumenti principali per attuare la politica di coesione nel nostro Paese e per risollevare concretamente il Mezzogiorno. Eventuali decurtazioni, quindi, dovranno essere prontamente reintegrate per assicurare continuità e strutturalità agli investimenti e agli interventi nelle due Regioni interessate all’opera”.

La Cisl ricorda, inoltre, che “da tempi non sospetti è stata favorevole alla realizzazione del ponte, certi che possa essere un’opera funzionale al rilancio dello sviluppo” di Calabria e Sicilia, “in quanto capace di stimolare anche l’implementazione di altre infrastrutture stradali e ferroviarie sui rispettivi territori. Allo stesso modo ci preoccupa che la scelta di indirizzare per la realizzazione dell’opera risorse precedentemente finalizzate ad altri investimenti a valere sui fondi di coesione possa far venir meno una programmazione sulla quale riteniamo si debba continuare ad insistere”. Pertanto “invitiamo il governo a prevedere misure compensative, individuando nuove fonti di finanziamento per garantire quanto già programmato. Vista la delicatezza della materia e l’ipotesi di una prossima sottoscrizione dei rispettivi accordi di coesione fra governo centrale e regioni interessate, sollecitiamo i ministeri competenti a favorire il confronto con le parti sociali”.

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