Ugo Franco – Ormai, siamo in primavera e il Fondo Ambiente Italiano ha celebrato la 25esima edizione delle giornate che permettono a turisti e cittadini le visite dei siti e dei monumenti poco noti.
FAI impegnato a rendere più fruibili e di ammirare, anche di notte, i monumenti. È il caso della Cattolica di Stilo inserita nel progetto “I luoghi del cuore” dallo stesso Fondo Ambiente Italiano e da Intesa San Paolo che hanno destinato un contributo di 30mila euro per l’illuminazione dell’area della Cattolica dove, di recente, grazie anche all’impegno dell’Amministrazione comunale, è stato recuperato il percorso dell’annesso convento delle Clarisse.
Lavori iniziati a maggio del 2016 e quasi conclusi dopo che, qualche mese fa, è stato testato l’impianto d’illuminazione alla presenza dei rappresentanti del Fai. Certo, nessuno ha potuto assistere alle prove né è stata data comunicazione, anzi, la responsabile regionale aveva promesso un comunicato stampa in occasione della prossima inaugurazione. Pare che l’impianto d’illuminazione abbia risposto alle aspettative. <<L’opera – aveva dichiarato Anna Lia Paravati Capogreco – consentirà di guardare da lontano o di entrare nella piccola chiesa e di apprezzarne non solo le perfette linee architettoniche che ne hanno fatto uno dei simboli del patrimonio artistico italiano, ma di lasciarsi coinvolgere dalla spiritualità e dal misticismo del luogo che hanno reso quel piccolo territorio fecondo di un pensiero illuminato tanto potente da irradiarsi in tutto il mondo. È un progetto di valorizzazione ma è anche, e soprattutto, un invito al recupero della memoria>>.
Tutto bene in queste giornate di primavera ma, un neo notato e segnalato da turisti in visita alla Cattolica è il quadro comandi dell’illuminazione, con tanto di orologio per regolare l’accensione dei fari, posto alla sinistra del monumento, a qualche metro dalla porta d’ingresso e ben visibile. Una decisione poco oculata e una vera violenza a un monumento di fama mondiale. Un’offesa alla bellezza architettonica della Cattolica e, se vogliamo, anche a Paolo Orsi che tanto si prodigò per il suo recupero quando giunse a Stilo nel marzo del 1912.
Studiosi increduli e rassegnati ricordando anche, quanto hanno notato nel corso della visita al vicino monastero di San Giovanni Therestìs di Bivongi dove, alla base dell’abside della basilica è stato sistemato in bella vista un tombino per i cavi elettrici. Evidente, la loro conclusione, in questa zona della Calabria si lavora così. In tanti, poi, a chiedersi chi ha autorizzato la sistemazione del quadro elettrico alla Cattolica e non ha pensato di nasconderlo o posizionarlo nella parte più alta fuori dalla vista dei visitatori.
Di sicuro non è un rispetto per un monumento sacro come la Cattolica che, insieme agli altri monumenti presenti in città, gli stilesi e l’Amministrazione comunale si prodigano per far decollare, quel turismo culturale linfa vitale per queste zone.