Ogni anno, per tre giorni nel mese di Settembre, Riace (RC) diventa la capitale calabrese della religiosità.
I festeggiamenti in onore dei Santi Cosma (Cosimo) e Damiano, noti anche come i Santi Medici, portano ogni anno a Riace migliaia di persone provenienti da tutta la Calabria e non solo, tanto che questa festa che chiude la stagione estiva dei festeggiamenti religiosi, è considerata tra le più importanti manifestazioni religiose della Calabria.
L’enorme devozione verso i due Santi è facilmente comprensibile, considerando che sono i sono protettori degli ammalati.
I Santi Cosimo e Damiano nacquero nella seconda metà del III secolo d.C. ad Egea, regione dell’attuale Turchia e subirono il martirio per ordine dell’ imperatore romano Diocleziano nell’anno 303 d.C.
La storia del loro martirio è ricca di episodi:
- furono prima flagellati, ma la notte successiva furono guariti per intervento divino;
- furono poi crocefissi, ma anche questa volta vennero risanati;
- vennero gettati in mare perché annegassero, ma un angelo li riportò sani e salvi sulla terraferma;
- vennero ancora arrestati e rinchiusi in carcere e si tentò di ucciderli sul rogo, ma le fiamme cambiarono direzione e bruciarono coloro che li stavano martirizzando;
- vennero appesi e lapidati e colpiti con frecce, ma le frecce non colpivano i martiri, tornavano indietro uccidendo i persecutori.
Il culto a Riace
Si narra che i Santi Cosimo e Damiano sbarcarono sulle coste di Riace e avvicinarono un giovane pastore in località “Castedu”, manifestandogli il desiderio che venisse edificata una chiesa dedicata a loro. Gli abitanti di Riace si misero subito all’opera, ma ciò che di giorno costruivano di notte veniva misteriosamente demolito. Fino a che non iniziarono a costruire con pietre provenienti dalla località Castedu (su suggerimento degli stessi Santi). Ciò diede origine ad una disputa, perché la località Castedu si trova proprio sul confine tra i territori di Riace e di Stignano. Gli stignanesi, infatti affermano ancora oggi che i Santi dovrebbero essere i protettori del loro paese.
Nel 1669 fu inviata al santuario di Riace una reliquia, che si ritiene essere di San Cosimo.
Nel 1734 i santi Cosimo e Damiano furono eletti canonicamente protettori del paese.
Agli inizi del secolo XIX in seguito all’abolizione delle rendite delle chiese, la reliquia fu portata nella chiesa parrocchiale, ed iniziò la consuetudine di portarla al santuario nei giorni di festa, insieme alla statue, dando origine all’attuale forma di celebrare la festa.
Ogni anno, la festa si caratterizza per: l’offerta dei fedeli ai santi di ex- voto in cera ed in pane; l’usanza di vegliare per l’intera notte tra il 25 ed il 26 settembre le statue dei santi medici custodite in chiesa; le danze degli zingari, provenienti da tutta la regione, che accompagnano la processione al suono del tamburello e dell’organetto.
Il rito ha inizio la mattina del 25 settembre con la cosiddetta “Calata dei santi”. Le statue dei santi vengono scese dall’altare per essere poste in basso, in modo tale che i fedeli possano toccarle e deporvi gli ex voto.
I muri di tutta la chiesa vengono addobbati con il “paratu”: decorazioni in stoffa e carta, dai colori vivacissimi.
Durante la notte, la chiesa diviene il rifugio dei pellegrini. Vengono stese coperte sul pavimento e per tutta la notte vengono effettuati dei canti dedicati ai due Santi.
Al santuario, posto a qualche chilometro dall’abitato, arrivano i fedeli delle etnie Rome e Sinti da tutta la Calabria per onorare quei Santi che hanno nominato loro protettori. Per tutta la notte vengono suonate tarantelle con tamburelli e organetti.
La presenza dei gitani ha radici molto antiche, a quando, mercanti di bestiame, giungevano a Riace per la tradizionale fiera. Oggi alcuni di loro indossano gli abiti tradizionali ed accompagnano la processione danzando.
La mattina del 26 i fedeli salgono in paese e davanti il sagrato della chiesa continuano le danze e le invocazioni ai Santi, quasi invitandoli ad uscire.
Durante tutto il percorso i suonatori non cessano di suonare ed i Rom non smettono di danzare.
All’arrivo al santuario i Santi vengono portati in chiesa, mentre fuori continuano musica e danze.
Il 27 settembre le statue dei Santi vengono poi riportate nella chiesa di Riace.
Fulcro della festa sono la processione, i concerti, l’apertura della trattoria di prodotti tipici, lo spettacolo pirotecnico e la lotteria.
La festa coinvolge gli abitanti dei paesi limitrofi, che giungono numerosi al Santuario, a piedi.
Il Santuario dei Santi Medici Cosma e Damiano di Riace si trova in Contrada S. Cosimo.
fonte: viaggiareincalabria.com
Si ringraziano per le foto Tonino Russo (Telemontestella) e il dott. Flavio Garreffa