La”punta dello Stivale” è uno dei 52 posti da visitare nel 2017
La Calabria è nelle condizioni di farsi un nome all’interno dei circuiti enogastronomici che contano. Parola del New York Times. La “bibbia” del giornalismo internazionale, nella sezione Travel della sua edizione web, inserisce, infatti, la Calabria tra i 52 posti da visitare nel 2017.
In particolare il quotidiano statunitense dedica attenzione alla ristorazione e all’accoglienza della “punta dello Stivale” e consacra la regione come luogo d’Italia dove, al di fuori dai classici circuiti del turismo internazionale come Firenze o Roma, si possono trovare alcune delle pietanze più interessanti.
La giornalista Danielle Pergament fornisce anche delle precise indicazioni. E si tratta di insegne tra le principalidel buon mangiare e bere come il ristorante Abbruzzino di Catanzaro, il Ruris di Isola Capo Rizzuto e il Dattilo di Strongoli.
L’elenco spazia tra le eccellenze agroalimentari e vere e proprie unicità calabresi: il bergamotto, il peperoncino con i suoi tanti piatti piccanti. Con una sottolineatura particolare legata ai prezzi modici.
Il “Nyt” evidenzia poi l’importanza crescente dell’agricoltura biologica, che rappresenta una delle colonne portanti del settore primario regionale e del vino, prodotto da alcuni anni a questa parte grazie alla scoperta e alla valorizzazione di vitigni autoctoni come il magliocco, il mantonico bianco, il gaglioppo e il greco. Una ribalta importante ma non del tutto inattesa dal mondo agricolo calabrese. “Quello del New York Times – afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – rappresenta un riconoscimento internazionale alla Calabria, ai suoi protagonisti e al cibo che testimonia come la nostra sia una regione che si fa strada e possiede un modello di sviluppo sostenibile su cui puntare. Modello che é quello agroalimentare, che ha produzioni uniche e distintive. Questa è la Calabria bella e vera che piace e vince e che come Coldiretti – aggiunge Molinaro – abbiamo rappresentato a Expo Milano. Una Calabria, antica, autentica e accogliente che, dopotutto, è sotto i nostri occhi e che si distingue con imprese agricole ed agroalimentari che sanno valorizzare i punti di forza. Gli stessi che poi diventano straordinari quando fanno un tutt’uno con l’enogastronomia e il turismo di qualità a prezzi giusti”.