Senza tanti giri di parole a me Vauro sta sulle scatole.
Il suo umorismo è il risultato di una cattiveria che, più che avere a che fare con una toscanità che nell’essere salace ha la sua essenza, è frutto, a mio modo di vedere, di una qualche logica di appartenenza politica.
Qualcuno dirà che non è giusto parlare a questo modo di chiunque altro.
E ci sta.
È giusto, invece, domando io, che un uomo possa dire liberamente ad altri interlocutori tutto quanto di negativo possa pensare di loro?
Ieri sera a Non È l’Arena il nostro vignettista ha chiamato -testuale- il deputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, “onorevole Minnie”.
Minnie la fidanzata di Topolino.
Esplicitamente facendo riferimento al timbro di voce un tantino in falsetto del deputato.
Un esercizio, quello di mettere in evidenza caratteristiche fisiche negative, che si chiama body shaming e che altri hanno usato contro Brunetta per la sua altezza, il giornalista Mario Giordano sempre per la voce e, di recente, Guido Crosetto per la mole.
E, dunque, io a Vauro dico quello che mi pare fintanto che lui non smetterà di farlo con chiunque altro.
Stuppa mi dasti e stuppa ti filavi, tu mi tingisti ed eu t’annigricàvi
E qua muore il cane.
Sergio Salomone