“Cchjú alici pe’ tutti” diventerà presto il motto dei maschietti con deficit erettile.
Un ricercatore dell’Università Federico II di Napoli ha pubblicato uno studio nel quale si evidenzia come l’arginina sia un toccasana nei casi in questione e quanto le alici ne contengano in abbondanza.
Non domandatemi di aggiungere altri dettagli perché non saprei come fare.
Ho letto la spiegazione scientifica del prof ma, come quell’ingegnere che doveva spiegare ai suoi alunni i vari tipi di ponti, vi assicuro, non è cosa mia spiegarvi e non sarebbe cosa vostra capire.

Non sono del tutto sicuro ma mi pare che ci sia di mezzo l’ossido di azoto e già questo mi stranisce perché nei miei ricordi scolastici ricordo che gli ossidi si formano con l’ossigeno e un metallo e non un gas.
Bof, tant’è!

L’importanza dello studio, invece, è chiara a tutti e, se vera, la notizia è di quelle che metterebbero sotto scacco le grandi Major e rivoluzionerebbero il mercato mondiale del farmaco.
Immaginate la scena: un uomo entra in farmacia e, invece di uno qualunque dei prodotti che finora curano la disfunzione dice: -Un vasetto di alici sott’olio. Di quelle dello Jonio, mi raccomando. Sono le migliori.-
Non omettendo di dire con un evidente imbarazzo la famosa frase “Sono per un mio amico, sa com’è?, Lui di vergognava di venire”.

Oppure: -Le alici dell’altra volta mancavano di sale. La mia partner non è rimasta molto contenta.-
E già lì vedo i miei amici del rione Marinai che si sfregano le mani al pensiero dell’impennata dei prezzi dei cugnetti di alici salate che producono in casa.
Provo, invece, fin d’ora una simpatia smodata mista a cordoglio per quei mariti che -dopo essersi strafatti di alici salate con noci di burro (assaggiatele) in previsione di un dopo cena di quelli che non ti dico- si sentono dire che quella sera lei ha l’emicrania.
Ma è vita questa?

Sergio Salomone