R. e P.
Per carità, nessuno dubita del fatto che i prezzi del gas e dell’elettricità siano aumentati a dismisura.
L’argomento è, giustamente, al centro di tutti i dibattiti in tutte le sedi e tutti gli imprenditori piangono in greco per l’esosità delle bollette.
Io ho la pessima abitudine di archiviare mentalmente i fatti e, all’occorrenza, andarli a tirare fuori dai cassetti.
E, allora, ricordo che, prima del covid, tutti o quasi dichiaravano redditi da collaboratore agricolo parte time (quello delle 51 giornate, insomma) e che, per magia, quei redditi sono esponenzialmente lievitati quando si è trattato di chiedere i rimborsi per il fermo dovuto al lockdown.
Ancora, prima dell’insorgere della crisi ucraina, tutti i pastai reclamizzavano orgogliosamente la loro produzione dicendo che conteneva solo grano italiano.
Successivamente al 24 febbraio, udite udite, hanno aumentato il prezzo della pasta perché hanno difficoltà ad approvvigionarsi del grano ucraino.
La matematica sarà pure un’opinione ma la logica no.
Questi ci sono o ci fanno?
Sergio Salomone