L’infettivologo Matteo Bassetti ha riportato di moda il dibattito sul consumo di vino e sulle sue proprietà che qualche tempo fa la sua collega Antonella Viola -ormai “sintonizzata” con Lilli Gruber e, quindi, con il PD- aveva messo all’origine di una serie di controindicazioni.
Secondo la scienziata chi beve vino ha -niente condizionale- il cervello più piccolo.
Bassetti ha postato Domenica delle Palme una foto con gli amici a un barbecue con la didascalia:
-Se essere oscurantista vuol dire mangiare una bistecca e bere un bicchiere di buon vino italiano, allora sono contento di stare al buio.-
Tra le righe c’era, tra l’altro, anche il rifiuto della carne sintetica di cui tanto si parla e contro la cui produzione il Governo in carica è apertamente schierato.
Per cui, si è beccato “l’accusa” -perché, si sa, essere a favore del governo Meloni è una colpa- di essere di Destra.
A me, per una volta, queste cose non interessano.
Voglio, però, dire alla bella e brava scienziata -siccome un bicchiere di vino lo bevo anche io, oltre che a tavola, all’uscita di Messa la domenica sera con il mio amico Xxxxx con il quale parliamo di cose non sempre leggere sorseggiandolo al tavolo dell’enoteca in piazza- che:
– conosco una miriade di persone astemie e mi giocherei gli attributi che il mio cervello non ha un centimetro, che sia uno, meno del loro;
– non mi fido di chi non beve vino perché, se e vero il vecchio adagio “in vino veritas”, chi non beve vuol dire che ha qualcosa di inconfessabile da nascondere;
– alla luce dell’alluvione di Firenze, del disastro del Vajont, degli tsunami in Indonesia e in Giappone, dell’uragano Katrina (non si sa perché ma una ragione ci deve essere se gli uragani hanno tutti nomi di donna) ecc ecc, i danni che ha fatto l’acqua il vino se li sogna;
4- e, tanto per buttarla in letteratura, il grande poeta greco Alceo che il vino lo cantava con passione, diceva: sta arrivando la bella stagione e le donne sono più vogliose ma a noi uomini si piegano le ginocchia, l’unica risorsa è bere del buon vino.
Prosit, dunque, dottoressa Viola.
Lei faccia come le pare, noi stiamo con Violetta (Traviata), libiamo nei lieti calici.
Sarà pure morta giovane ma si è tanto divertita.
Sergio Salomone