Per quel poco che ne capisco, non ci sarà più il comunismo (e qualcuno dovrebbe dirlo a Berlusconi perché si metta l’anima in pace) ma il modo di ragionare di chi comunista è stato non è cambiato.
D’altra parte, se l’imprinting è quello russo per cui l’attacco all’Ucraina è un’operazione speciale e non una guerra e i missili che sfiorano la centrale nucleare di Chernobyl se li tirano addosso gli stessi ucraini, sorprendersi vorrebbe dire essere scemi o in mala fede.
Tertium non datur.

Due esempi che hanno a che fare con il caso Soumahoro.
Diego (Zoro) Bianchi il conduttore del programma del venerdì sera su La7 Propaganda Live, quello che, praticamente ha acceso i riflettori su Sumahoro quando ancora non era nessuno, e che ha sponsorizzato la sua candidatura nelle liste dei Verdi-Sinistra Italiana, piuttosto che dire: -Ommammamia, cos’ho fatto!- se n’è uscito con un pistolotto nel quale ha detto che loro (quelli della trasmissione) non sono imbarazzati ma incazzati perché, nonostante gli impicci nei quali si sarebbe messo il paladino di tutti i braccianti esclusi quelli che lavoravano per sua suocera, è l’unico che abbia fatto opposizione alla Meloni.
E, poi, vogliamo mettere?, è stato finanche ricevuto dal Papa che, per Zoro, è il personaggio più de sinistra che ci sia in Italia.
Che anche il cardinale Becciu frequenti il Papa e registri le telefonate tra di loro avrebbe dovuto indurlo ad essere più cauto nel considerare santi a prescindere tutti quelli che vengono ricevuti da Sua Santità ma, chissenefrega?, tutto fa brodo per difendere gli amici.
L’altro caso è quello di Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, il quale, pur sapendo che tutti sappiamo che lui sapeva dei problemi di Soumahoro perché un prete della Caritas lo aveva avvertito per tempo ma lui aveva fatto orecchie da mercante perché l’uomo gli garantiva un certo successo, ha detto che non è pentito di averlo candidato e che, se qualcuno era al corrente delle notizie, avrebbe dovuto parlare prima.
E quel prete, allora, Don Pupilla, la mail, vai a vedere a chi l’avrebbe inviata.
Rimane sempre il fatto che Soumahoro non è indagato sebbene un’ora di gattabuia gliela farei sperimentare solo per avere egli affermato il diritto della moglie all’eleganza anche se i suoi braccianti non percepivano la paga da quasi due anni.
Però, Zoro, Fratoianni, Soumahoro, finitela con queste menate o potrebbe finire che mi incazzo io.
Non succede, ma se succede . . .

Sergio Salomone