Si sa, ormai la televisione ci tiene compagnia durante l’arco dell’intera giornata.
Renzo Arbore fu buon profeta quando nella sigla di Indietro Tutta, storica e geniale trasmissione della TV pubblica, cantava: -. . . in ogni casa brilla una TV e tutti intorno seduti a guardare davanti a questo nuovo focolare . . . ”
Io, un italiano medio, non faccio eccezione e, al contrario degli snob che storcono il naso e dicono che la televisione non abbronza, sto appizzato parecchio all’apparecchio (ops!).
Io, la mattina, con gli occhi cisposi -ho appreso da poco che “i garíji” in italiano si dicono cispe e voglio che questa cosa si sappia- prima ancora di accendere il fornello sul quale è pronta la moka dalla sera prima, accendo la televisione.
E, siccome per me conta di più avere ragione che pace, mi sintonizzo su la7 che è, senza mezze misure e a prescindere, schierata contro il governo Meloni.
Non c’è Uno Mattina, non c’è Kilimangiaro, non Agorà, né Elisir (sebbene Mirabella parli dei problemi alla prostata e dovrei informarmi) che tengano: hasta siempre Omnibus e l’Aria che Tira con tutto il seguito del caravanserraglio di stipendiati per dire male della scelta di Meloni di mettere i pantaloni invece dell’abito lungo, o guerra con mia moglie che non ne può più di politica e sarebbe perfino disposta a sorbirsi Antonella Clerici che parla di pietanze a base di zenzero e curcuma.
Stamattina, avreste indovinato mai?, mentre finanche Rai3 -ex TeleKabul- si interrogava sui destini del mondo il giorno dopo che un missile sparato non si sa da chi ha fatto morti in Polonia, per la7 il problema erano ancora le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute del governo Meloni, tale Gemmato, uno scappato di casa -mai coperto, dicono a Roma- secondo il quale non ci sono prove che i vaccini abbiano arginato il diffondersi della pandemia.
Ecco, questa cosa mi fa sentire vivo, mi aiuta ad affrontare la giornata in maniera più leggera.
Oggi, per me, è una bellissima giornata.
E ‘nto culu a la7.
Sergio Salomone