Avete notato?
Come osservando un comune progetto, Putin e Berlusconi si sono cacciati -in tempi diversi e obbedendo ognuno all’indole che hanno in comune- in un cul de sac dal quale sono curioso di sapere come e se ne usciranno.
Il primo ha invaso l’Ucraina pensando di farne un boccone in un fiat e ora sta risalendo “in disordine e senza speranza le valli che aveva prima disceso con orgogliosa sicurezza”.

Il secondo ha pensato di tenere in pugno Giorgia Meloni come fece in precedenza con Schifani e consimili e ora si sta leccando le ferite perché non aveva messo in conto che “la piccoletta” il quid ce l’ha.
Eccome se ce l’ha!
È la sorte che attende tutti i Rodomonti che fanno i conti senza l’oste.
Il guaio è che gli adoratori dei due, piuttosto che riconoscere la debolezza dei loro idoli, fanno affidamento sulla vendetta che metteranno in pratica.
Per loro è sempre di moda il detto calabrese: -Minàri mi minàu, ma eu nci ndi dissi ‘i tutti i culúri.-

Sergio Salomone