Ore 21,10 del 13 aprile 2023: grande figura di palta (nel senso di m . . . a) di Lilli Gruber.

Invita alla sua trasmissione, Otto e Mezzo su LA7, Carlo Calenda per intervistarlo sulla fine del progetto Terzo Polo che prevedeva l’umione tra Azione da lui fondata e Italia Viva di Renzi e, spalleggiata dai suoi cavalieri serventi Alessandro De Angelis e Beppe Severgnini, piuttosto che stare ad ascoltare, come normalmente si fa, che l’ospite dia la risposta alla domanda che gli viene fatta, sistematicamente lo interrompe per fargliene un’altra.
Anche più d’una contemporaneamente talvolta anche a più voci.

Calenda sopporta elegantemente la prima interruzione, lamenta molto garbatamente di non potere completare il suo concetto alla seconda, si appella al rispetto dei canoni che regolano l’intervista all’interruzione successiva e, infine, con invidiabile aplomb, dice che, se avesse saputo di dovere ascoltare gli altrui comizi, sarebbe rimasto a guardali da casa.
Cosa, aggiunge, che normalmente fa con attenzione.
Livida di rabbia, faccia tirata, sopracciglia inarcate, a mezza voce la Lilli #ditrequarti Gruber riesce appena a dire: non mi resta che mandare il Punto di Paolo Pagliaro.
Fine della trasmissione.
Stasera ho finalmente capito cosa vuol dire “godo come un riccio”.