R. e P.
Questa lumaca è rimasta testardamente abbarbicata dalla fine dello scorso inverno al muro di una villetta davanti alla quale passo quando porto fuori Fidel (il mio cagnolino di pura razza “bastarda”. In senso positivo.)

All’indomani dell’acquazzone di qualche giorno fa non è più là. Mi piace pensare che si sia svegliata dal letargo e, rosicchiando una foglia di cavolo, stia parlando (ammesso che parlino) con una compagna di merenda: In questo ultimo periodo gli uomini non fanno che parlare di resilienza.

E, tuttavia, non hanno la minima idea di cosa sia. Come se noi parlassimo di velocità.- E l’altra: -Ma noi non parliamo di velocità.- -Noi sbaviamo più di loro ma abbiamo un più grande senso del ridicolo.

– La dimostrazione lampante di quanto sia strampalata la teoria di Feuerbach secondo il quale “l’uomo è ciò che mangia”. Noi mangiamo lumache ma lumache non diamo diventati.

Sergio Salomone