Non solo un’infrastruttura viaria, ma un’opportunità di sviluppo, di rilancio economico e di superamento dell’isolamento che ancora oggi divide la Locride e la Piana di Gioia Tauro. È questa la convinzione di 30 sindaci del Reggino che si sono costituiti in un comitato per chiedere la ripresa dei lavori della strada Bovalino-Bagnara, un’opera rimasta incompiuta e considerata strategica per il futuro del territorio.

Il progetto, risalente agli anni ’70, prevedeva un tracciato di 39 chilometri con viadotti, gallerie e un tunnel tra i più lunghi d’Italia. Tuttavia, i lavori si sono interrotti dopo appena 900 metri, inaugurati 12 anni fa per bypassare Platì. La sospensione è avvenuta a causa di problemi geologici legati alla realizzazione dei piloni su terreni soggetti a dissesto, innescando una serie di contenziosi giudiziari per i danni subiti da alcune abitazioni.

Per fare il punto sulla situazione e rilanciare la richiesta di completamento dell’opera, i sindaci si sono riuniti a Bovalino, in un incontro che ha sancito l’unità d’intenti del territorio. Durante la riunione, è emersa la volontà di avviare un pressing istituzionale affinché il governo e la Regione Calabria diano risposte concrete e sblocchino i fondi necessari per il proseguimento dei lavori.

A guidare la mobilitazione è il sindaco di Melicuccà, Vincenzo Oliviero, che denuncia l’abbandono del progetto nonostante fosse in fase esecutiva. «Non vogliamo fare politica, ma dare voce a un territorio dimenticato» ha dichiarato. Sulla stessa linea il sindaco di Gioia Tauro, Simona Scarcella: «Abbiamo un’area di 150 mila abitanti divisa in due. È un danno erariale lasciare l’opera incompiuta».

Per il primo cittadino di Bovalino, Vincenzo Maesano, questa infrastruttura rappresenta un collegamento essenziale per proiettare la Calabria nel Mediterraneo e in Europa. I sindaci, uniti, chiedono che si investa seriamente nei trasporti per garantire sviluppo e mobilità a un’area che non può più attendere.

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