La 26ª edizione del Tarantella Festival si è aperta all’insegna della tradizione e dell’innovazione con le “Mulières”, un trio tutto al femminile capitanato da Valentina Lauta. La loro esibizione ha subito conquistato la piazza, trasportando il pubblico in un viaggio attraverso le sonorità tradizionali del Sud Italia. Zampogne, organetti, percussioni e chitarre battenti hanno risuonato con forza, regalando un’esperienza coinvolgente che ha fatto ballare tutti, in una sorta di danza collettiva.

Le “Mulières” non sono solo musiciste: sono ambasciatrici di una cultura che, dalle terre del Gargano, si espande oltre confine, fino a raggiungere le comunità di emigrati in Svizzera. Con il loro repertorio, ripercorrono la tradizione musicale delle loro radici, dimostrando che strumenti come la zampogna non sono esclusiva degli uomini.

Dopo la loro esibizione, il festival ha visto il ritorno di brani di De André, con i Faber Quartet che hanno regalato emozioni forti al pubblico. La voce di Federico Dipinto ha incarnato perfettamente lo spirito di Fabrizio De André, facendo rivivere le atmosfere delle sue canzoni.

La serata si è conclusa con l’esibizione di Mimmo Cavallaro, che ha presentato il suo ultimo lavoro discografico, “Mirig”. La piazza ha vibrato al ritmo della “Simenza della vita”, un inno alla natura e alla cultura calabrese. Con ospiti come Kento e Isabella Longo, la prima serata del festival è stata un vero successo, nonostante qualche piccolo problema tecnico. L’attesa per le prossime serate è alta, con i GS King pronti a stupire nuovamente il pubblico.

Il Tarantella Festival promette di essere, ancora una volta, un evento imperdibile, in grado di unire passato e presente, tradizione e innovazione, in un connubio che celebra la cultura del Sud.

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