Dalle polemiche sollevate dagli ambientalisti, ai controlli dell’Ispettorato del Lavoro: Jovanotti risponde alle critiche e spegne ogni dubbio sullo svolgimento dei suoi Jova Beach Party, che nei prossimi giorni si terranno in due date anche a Roccella Jonica (provincia di Reggio Calabria)
“Il Jova Beach Party non mette in pericolo nessun ecosistema. Venite a vedere, qui facciamo tutto in regola”. E’ quanto afferma in un video pubblicato sui social Lorenzo Cherubini. Negli ultimi giorni, infatti, sul noto artista sono piovute molte critiche da parte degli ambientalisti che accusano i suoi eventi di essere contro gli ecosistemi naturali: per ospitare centinaia di migliaia di persone è spesso necessario modificare la disposizione di un territorio e questo sarebbe visto da molti come un’azione che reca danni per flora e fauna. “Le spiagge non solo le ripuliamo – ribadisce però Jovanotti – , ma le riportiamo a un livello migliore di come le abbiamo trovate. Siete soltanto degli econazisti, questo non è un progetto ‘greenwash’, questa parola mi fa cagare. Così come mi fa schifo chi la pronuncia, è un hashtag, e gli hashtag sapete dove dovete metterveli”.
Il cantante ci tiene a ribadire del rispetto delle regole e delle norme soprattutto dopo la notizia di quanto accaduto a Fermo: dai controlli effettuati dall’ispettorato del Lavoro, secondo quanto riporta Il Mattino, sarebbero risultate 17 persone in nero: “durante l’ispezione l’Ispettorato, sono emersi anche elementi per contestare a 3 ditte, operanti nel settore dell’allestimento delle luci, provvedimenti di somministrazione illecita di manodopera. Per quanto attiene alla vigilanza in materia di sicurezza, sono state riscontrate diverse criticità, in relazione alle quali saranno emanati i relativi provvedimenti”. Secca la risposta di Jovanotti, che esclude ogni tipo di illecito: l’agenzia Trident, che organizza il tour di Jovanotti, “smentisce categoricamente la presenza di 17 lavoratori in nero nel cantiere del Jova Beach Party di Fermo”. “Nel corso delle abituali ispezioni in data di ieri sono state notificate della inadempienze formali a tre aziende. Le suddette – conclude l’agenzia Tridente – formalizzando in data odierna i dati mancanti, hanno ricevuto oggi la notifica di revoca del provvedimento di sospensione e oggi le aziende e i 17 lavoratori hanno pertanto proseguito la loro attività, attualmente ancora in corso”.
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