Il Passo dello Zillastro, in Aspromonte, conserva una misteriosa bellezza che, immersa nella maestà divina del paesaggio circostante, colpisce ed emoziona chiunque riesca a guardare questi luoghi con gli occhi dell’anima. Nonostante il fascino dei luoghi, lo Zillastro è ricordato come un luogo triste, che incute timore. Qui furono versate lacrime per morti e violenze inaudite e ancora campeggia e si addensa fitta la nebbia. A ridosso di questi luoghi, all’ombra del grande crocefisso, eretto sopra un cumulo di pietre alle spalle del Montalto e del Santuario della Madonna di Polsi, i Paracadutisti onorano i caduti in battaglia la mattina dell’otto settembre del 1943, commemorando il sacrificio di giovani parà italiani e soldati anglo-canadesi.
Fu all’alba dello stesso giorno dell’armistizio che sullo Zillastro venne ingaggiata una violenta battaglia tra quattrocento Paracadutisti del VIII Battaglione del 185° Reggimento della Divisione Nembo contro cinquemila soldati Anglo-Canadesi dei Reggimenti “Edmonton” e “Nuova Scozia”. Un cippo, una lapide marmorea, due croci in ferro, un maestoso crocefisso, posti sul luogo della battaglia, ricordano quel tragico giorno. Quando tutto crollava, sulle montagne dell’Aspromonte, resisteva un Battaglione di giovani Paracadutisti di 20 anni del Regio Esercito che ebbero la forza, in un soprassalto di orgoglio. Così come non fu vano il sacrificio dei soldati anglo-canadesi se a distanza di tanti anni ricordiamo anch’essi con amore.
La coscienza di un popolo si forma nel tempo attraverso la memoria del suo passato negli aspetti più nobili di cui cogliamo lo spirito e gli ideali, ereditandone l’esempio.
Qualche tempo dopo la battaglia dello Zillastro, un impresario boschivo, Salvatore Accardo, chiese al parroco di Platì di benedire quei luoghi prima di procedere al taglio degli alberi. Nel 1951 il sindaco di Oppido Mamertina, Ragioniere Giuseppe Muscari, fece apporre una croce in ricordo dei luoghi ove avvenne l’ignorato conflitto. Successivamente, nel 1971, un altro sindaco di Oppido, l’Avvocato Giuseppe Mittica, fece innalzare un grande Crocefisso a ricordo dell’evento e dei morti inutili di un otto settembre già di pace. Nel 1988, il Generale Franco Monticone, Comandante della Folgore, impegnato con i suoi Paracadutisti in esercitazioni sulle montagne dell’Aspromonte, venne informato dello sconosciuto o dimenticato conflitto dal Professore e giornalista Antonio Delfino. Nel 1995 venne eretto un monumento di pietra che in maniera concisa ammonisce:
“QUI SULLO ZILLASTRO, EPIGONE DI UNA GUERRA DISASTROSA, L’8 SETTEMBRE 1943, SUSCITANDO L’AMMIRAZIONE ED IL RISPETTO DELLE PREPONDERANTI FORZE ANGLO – CANADESI, I QUATTROCENTO PARACADUTISTI DELL’ VIII BTG DEL 185° RGT DELLA DIV. ‘NEMBO’, COMBATTENDO PER L’ONORE DELLA PATRIA, SI COPRIRONO DI GLORIA”.
Come consuetudine, anche quest’anno, domenica 11 settembre 2022, adunata dei Paracadutisti nei luoghi del conflitto per commemorare e rendere gli Onori militari ai Caduti, depositando fasci di fiori alle croci e una corona di alloro alla Stele sulle note del “silenzio” d’ordinanza eseguite dal bersagliere trombettiere Eusebio De Luca, componente della fanfara dell’A.N.B. di Reggio Calabria. La Santa Messa è stata officiata dal Vicario Generale Monsignor Giuseppe Varrà e da don Antonio Nicolaci della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi in rappresentanza del Vescovo Mons. Francesco Milito.
Durante la cerimonia è stato tangibile e toccante la commozione dei presenti per la eloquente presenza del Capitano di Vascello Andre Boisjoli, Addetto militare presso l’Ambasciata del Canada in Italia, accompagnato dalla moglie Signora Ann Boisjoli, intervenuto per rendere gli Onori a tutti i soldati caduti in Aspromonte durante quel sanguinoso scontro e per concelebrare la pace, testimoniando sentimenti di fratellanza tra i due eserciti. L’alto Ufficiale fu presente anche lo scorso anno grazie alla diplomatica azione del dott. Enrico Tedesco responsabile dello “Stargate Progect”.
La cerimonia dell’alzabandiera ha evidenziato il tricolore italiano e la bandiera canadese issate su due pennoni adiacenti. Al termine, Il Capitano di Vascello Andre Boisjoli, con un toccante intervento, ha sottolineato che i soldati che si fronteggiarono in questi luoghi non serbavano odio, combatterono per non venir meno al giuramento prestato alla propria Patria. Furono eroi da entrambi gli schieramenti e poi fratelli.
Il Paracadutista Nunzio Mileto, Presidente dell’Anpd’I di Reggio Calabria, ha invitato i presenti a momenti di silenzio in memoria del Generale Paracadutista Franco Monticone, già comandante della Folgore e scomparso il 17 agosto u.s., che negli anni 90’ fu tra i primi a conoscere i fatti d’arme, assicurando iniziative commemorative e di ricerca. Fu sua l’idea di un ideale “ponte” con il Canada, nonché la proposta di erigere, accanto a quella degli italiani, una Stele che ricordasse il valore dei soldati canadesi caduti anch’essi nella stessa battaglia. Mileto ha voluto evidenziare l’opera che negli anni il sindaco di Oppido Mamertina, il dott. Bruno Barillaro, ha orientato circa il restauro del monumento e il dono annuale della corona d’alloro per la cerimonia, nonché la fattiva collaborazione del sindaco di Santo Stefano in Aspromonte, Dott. Francesco Malara, per la disponibilità ad ospitare a Gambarie i Paracadutisti impegnati nella marcia “rievocativa” dei quattrocento Paracadutisti dell’VIII Battaglione: Bagaladi – Piani dello Zillastro. Attestati di stima al comandante del 185 RRAO, Colonnello Luigi Pulli, partecipe da anni con una squadra di operatori che, presenti alla cerimonia, hanno anche condiviso i due giorni della marcia “rievocativa” al comando di un Ufficiale. In rappresentanza del Generale Paracadutista C.A. Marco Bartolini, Presidente Nazionale Anpd’I, la straordinaria presenza del Generale Paracadutista Raffaele Iubini, Vice Presidente Nazionale dell’Anpd’I, che nel suo discorso ha esaltato l’eroismo dei “ragazzi” della Nembo, dell’”Edmonton” e “Nuova Scozia”. Suo padre, Abelardo Iubini, Paracadutista della Nembo, partecipò alla battaglia dello Zillastro. Determinato e risolutivo contributo dell’instancabile Paracadutista Pino Perrone, Consigliere Nazionale della X Zona Anpd’I di Calabria e Sicilia, nonché dell’animoso Paracadutista Piero Preite, Presidente Anpd’I di Cosenza. Partecipe Giovanni Pellizzari a testimoniare la memoria del papà Aldo Pellizzari parà dell’VIII Battaglione Nembo ferito nella battaglia dello Zillastro e decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare. Ringraziamenti a tutte le Sezioni Anpd’I presenti con i labari e a tutte le Associazioni combattentistiche e d’Arma, nonché al Direttivo Anpd’I di Reggio Calabria (Nucera, Albanese, Chilà, Giovinazzo, Rossi).
A seguire, la consegna di attestati a coloro che hanno partecipato alla marcia di due giorni, ripercorrendo lo stesso impervio tragitto dei ragazzi del VIII Battaglione Nembo, in ritirata da Bagaladi ai Piani dello Zillastro.
Preziosa la presenza di: T. Colonnello Danilo Persano del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria; Maggiore Luca Ghiselli Comandante della Compagnia Carabinieri di Palmi; Maresciallo Polvirenti Giuseppe Comandante della Stazione Carabinieri di Oppido Mamertina; Maresciallo Aiutante Luigi Di Gioia, Comandante della Stazione di Platì; Maresciallo Alessia Olivo della Stazione Carabinieri di Oppido Mamertina; Capitano di Corvetta Mario Scandura della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro; Ispettore Quarto del Commissariato della Polizia di Stato di Taurianova; Capitano Cosimo Sframeli, Presidente Associazione “Nastro Verde” Calabria; Dott. Giuseppe Putortì, Direttore del Parco Nazionale d’Aspromonte; Avv. Rosario Sergi Sindaco del Comune di Platì, che nel suo discorso ha evidenziato il sacrificio e la gloria dei soldati caduti in difesa della Patria; Avv. Domenico Giorgi Presidente del Consiglio comunale di San Luca; Gianluca Napoli, componente Associazione “SoS metal detector”, abilitato a ricerche sul territorio per addivenire a ritrovamenti di residuati bellici inerenti alla battaglia, in collaborazione con l’Anpd’I di Reggio Calabria.
Siamo noi, i sopravvissuti, a dover rispondere a voi che siete nella verità e nella luce. Voi non avete saputo niente del poi e non avete conosciuto il tempo che passa. Abbiamo piantato le vostre croci sui sentieri arsi dal fuoco e proseguiamo per la via consci che quelle croci sono sulle nostre spalle. Vi siete battuti perché la libertà fosse un bene di tutti, offrendo alla Patria l’olocausto della giovinezza. La fede è luce e non muta a ogni soffio di vento. Siete rimasti con noi nella memoria dell’amore.
Capitano dei Carabinieri ® Cosimo Sframeli Paracadutista Anpd’I RC