R. e P.
LOCRI- L’anno scolastico dell’IPSIA di Siderno/Locri si è chiuso “in bellezza” con la visita del Capitano dei Carabinieri a riposo Cosimo Sframeli, che ha fatto visita, lo scorso 6 giugno, agli studenti della sede coordinata di Locri, ubicata in via Sibari, a Locri.
L’incontro, che ha coinvolto gli studenti delle classi terze, quarte e quinte, dei vari indirizzi, si inserisce nelle attività didattiche finalizzate all’insegnamento di Educazione Civica ed è stato l’occasione per presentare ad alunni e docenti l’ultima “fatica letteraria” di Sframeli: Gli eroi dello Zillastro – I Parà della Nembo – Aspromonte 8 settembre 1943 – Edizione Falzea.
Valoroso militare distintosi nelle azioni di contrasto alla criminalità organizzata, da sempre impegnato, anche in qualità giornalista e saggista, a diffondere tra i giovani la cultura della legalità, il Capitano Sframeli ha dato vita a un dibattito molto partecipato dove il tema centrale è stato quello della guerra e dell’alto tributo di sangue che i popoli pagano ogni qual volta che si trovano coinvolti in conflitti armati.
Il libro narra di un episodio avvenuto durante la seconda guerra mondiale, qualche giorno dopo la
resa dell’Italia firmata il 3 settembre 1943 a Cassibile, ossia il sacrificio dei Paracadutisti
dell’VIII Battaglione, 185°Reggimento, della Divisione Nembo dell’Esercito che, in Aspromonte, sui piani dello Zillastro, si scontrarono con cinquemila anglo-canadesi. Una storia in cui impressiona il coraggio e l’orgoglio, nonostante tutto fosse ormai perduto, dei giovani Parà, morti nella convinzione di difendere il suolo patrio dalle forze militari nemiche e non venir meno, quindi, al giuramento prestato.
Una storia dal finale tragico, che non ha lasciato indifferenti gli studenti dell’Ipsia, e che ha fatto sorgere molti interrogativi sul senso della guerra, in particolare sul fatto se sia giusto, doveroso e umanamente accettabile sacrificare la propria vita, nel fiore degli anni, per amor di patria e per adempiere a un alto dovere civico.
Un evento tragico, storicamente lontano, quello raccontato da Sframeli, ma molto simile a tanti
altri che ancora oggi accadono e che vedono coinvolti paesi “civilissimi” che usano la guerra come
strumento di offesa agli altri popoli, e non solo di difesa.
Il racconto riferito al sacrificio dei Parà caduti nella battaglia “dimenticata” sull’altipiano dello
Zillastro è stato il pretesto per aprire un dibattito molto ampio su tematiche di carattere etico e di
estrema attualità, come per esempio il confine, a volte sottile, tra Legalità e Giustizia, concetti
questi ultimi che non necessariamente coincidono, se è vero, come è vero – e come la storia peraltro
insegna – che la Legge non sempre è giusta e può servire a giustificare la commissione di crimini
orrendi. Si è quindi parlato di leva militare obbligatoria, di legittima difesa, del reato di diserzione
e di altri reati contro l’Umanità che in guerra vengono purtroppo commessi.
Sframeli, che vanta una quarantennale esperienza di Comandante delle Stazioni dei Carabinieri
di molti Comuni calabresi (tra cui Siderno, Bovalino, Bova Marina, Lamezia Terme, Reggio
Calabria e Vibo Valentia), prima di congedarsi ha parlato agli studenti anche della sua esperienza
da militare sul territorio calabrese che lo ha visto in prima linea impegnato nella lotta alla
“ndrangheta”, dagli anni più bui delle stragi di mafia, ai traffici illeciti fino ai sequestri di persona,
suscitando la curiosità dei suoi giovani interlocutori anche per alcuni episodi curiosi che ha
raccontato e che lo hanno visto protagonista, come il recupero in Aspromonte di un latitante che,
ferito, salvò portandolo in spalla in ospedale e donandogli il suo sangue.
Storie intense e molto significative a conclusione delle quali il Dirigente scolastico ha ringraziato,
a nome dell’intera comunità scolastica, il Capitano Sframeli, oltre che per la sua gradita visita,
anche per la lezione “speciale” di storia e di educazione civica tenuta, con l’auspicio di poter
riproporre eventi formativi di tale spessore anche negli anni scolastici a venire.