«La casa in cui vivo me l’ha lasciata mia madre, guido un’auto acquistata a rate, il mio stipendio da sindaco e di poco più di mille euro. Lordi, si intende. Per fortuna ho un amico avvocato. Mi aiuta a districarmi in questa strana vicenda senza pretendere alcuna parcella. Altrimenti non me lo sarei potuto permettere». Parole amare quelle di Mimmo Lucano. Il sindaco di Riace ancora non si capacita di essere coinvolto nell’indagine condotta dalla procura di Locri per abuso d’ufficio, concussione e truffa. Il suo stato d’animo non è sereno. Forse anche per questo, quando le persone assiepate nell’Auditorium delle Vigne di Donnici, intitolato al compianto giornalista Alessandro Bozzo, si alzano in piedi e lo accolgono con un lungo applauso, si lascia andare ad un moto di commozione.

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