R. e P.

“Proprio due giorni fa sulla mail dei segretari è arrivata una missiva co-firmata dal Commissario regionale (Graziano) e dal Responsabile per il Mezzogiorno, Oddati.
La parola-chiave desumibile dalla lettera è quella di NOVITA’ ed unita e di tutto ciò che ruota intorno a questi concetti… quindi: rinnovamento… cambiamento …originalità.
Il Partito nazionale ci chiede di “declinare” percorsi innovativi ed unitari sui territori.
E come dovremmo farlo? Presto detto: NIENTE Primarie, per le quali ci viene scritto che NON C’E’ SPAZIO ed “EVITARE” l’organizzazione di iniziative e manifestazioni … a partire dalla stessa assemblea regionale.
In sintesi, la novità sarebbe quella di trasformare il popolo dei democratici calabresi in sudditi proni, completamente privi della libertà di discutere, di esprimere il proprio pensiero ed ancor meno di scegliere, attraverso lo strumento democratico delle primarie, il candidato presidente della Giunta regionale per le prossime elezioni in Calabria … manco fossimo ritornati ai tempi del PCUS, Partito Comunista dell’Unione Sovietica, quando ogni forma di confronto veniva inibito sul nascere …
Tutto ciò, con buona pace di quanto contenuto nello stesso Statuto nazionale del Partito Democratico che espressamente prevede, nello specifico, che il candidato alla carica di Presidente della Regione venga scelto attraverso il ricorso alle primarie …
Tutto ciò è, ad oggi, assolutamente incomprensibile. E viene da chiedere: Perché?
Negare le primarie significa negare agli iscritti il diritto sacrosanto di valutare nella sede opportuna proprio l’operato del Governo Oliverio. Siamo noi che dobbiamo dire se questo Governo merita o meno un’altra possibilità. Che ci venga restituita la libertà di scegliere, di decidere! Non si può IMPORRE sulla testa dei calabresi un modus assolutamente difforme dai contenuti democratici del ns statuto al quale ci appelliamo ed alla libertà di opinione garantita dalla ns Costituzione.
Sono gli iscritti che si interfacciano costantemente con le realtà locali, che operano a stretto contatto con le comunità, che raccolgono le ansie, le aspettative, i disagi delle persone; quegli stessi Circoli che costituiscono l’humus, quella fucina di idee da cui partono progetti e visioni politiche, tutto ciò che, in sintesi, fa un grande Partito … tutto ciò che vorrei facesse il Partito Democratico.
Come posso avviare il tesseramento nel mio Circolo se manca tutto ciò?
A che serve la tessera?
La tessera del Partito Democratico rappresenta la ns carta d’identità, quella che identifica uno status, l’appartenenza, la militanza cui fa da contraltare il riconoscimento responsabile del diritto di partecipare attivamente alla costruzione di un legame forte e diretto tra territorio e partito.
Il rischio è fondato. E come segretaria di un Circolo fortemente attivo qual è quello di Siderno, lo sento, lo avvertiamo continuamente che le scelte imposte dall’alto non piacciono a nessuno. Non solo si rischia di consegnare la Calabria al centro-destra ma, cosa ancor più devastante, si finisce per ridicolizzare un Partito, depauperandolo di quell’anima democratica che lo ha sempre caratterizzato, dissolvendolo, a conti fatti, a percentuali di gradimento grottesche.
È certamente vero che il Partito debba crescere, modificarsi ma non accentrando le decisioni o interrompendo un percorso valido. Anzi, direi che va senz’altro mantenuta l’idea che nella nostra società gli ultimi, se non possono diventare i primi, devono poter smettere di essere ultimi.
E per senso di responsabilità che concludo, lanciando proprio un appello al segretario Zingaretti di ascoltare questa assemblea!!! Ascolti l’appello dei circoli! Non può essere sordo a questa vasta platea di democratici.
Quanto poi al Commissario Graziano … si dimetta! Abbia la dignità di farlo!
Ha fallito nel suo mandato …..
Mandato che era quello di celebrare il congresso e unire… non di dividere!”