Aristide Bava
SIDERNO – Momenti di grande commozione ma anche conoscenza di realtà delle quali non tutti hanno coscienza. E soprattutto grandi applausoi per Giovanni Strangio che con l’illustrazione del suo “diario” dell’ultimo viaggio fatto in Indonesia ha consentito al folto pubblico presente di capèire cosa significa veramente il volontariato attivo quando si fa senza persionalismi e soltanto con la grande passione di aiutare il prossimo. Al convegno è stato dato il titolo “ Oltre la siepe” ed è stato organizzato dal Lions Club di Locri nei locali superiori di Palazzo Nieddu, per la verità troppo angusti per contenere il grande pubblico presente. Una necessità, però, dettata da altri incontri che si sono svolti in contemporanea. L’incontro è servito veramente per mettere a fuoco “l’orizzonte della sofferenza che non vediamo” sottotitolo dell’evento fortemente voluto dal presidente del Lions Club di Locri, Antonio Zuccarini e dai suoi più stretti collaboratori anche per offrire un significativo omaggio all’attività di volontariato di Giovanni Strangio.
L’evento, presentato dalla cerimoniera del club Giulia Arcuri si è sviluppato con la presentazione di una video illustrato dallo stesso relatore intermezzato dalle letture del suo “diario” dalla brava Maria Luisa Muscoli. Sono intervenuti, in apertura, per i saluti istituzionali il presidente del Club Antonio Zuccarini e il presidente di zona 2 Vincenzo Mollica. Un significativo intervento dell’assessore alle politiche sociali Domenica Bumbaca ha evidenziato quanto importanti siano iniziative come quelle attivate da Strangio, da molto tempo impegnato in missione umanitarie in viaggi di volontariato all’estero per portare altruismo e generosità a tanta gente, molta dei quali bambini che spesso – come ha evidenziato il relatore – hanno gli occhi umidi di pianto e colpiscono al cuore. E proprio questo che mi sono permesso di evidenziare nelle conclusioni finali dell’evento nella convinzione che sono proprio i lievi sorrisi di tanti bambini con gli occhi umidi di pianto che, in qualche modo, ripagano Giovanni Strangio per il grande lavoro che riesce a fare per alleviare le loro sofferenze.
Nelle foto Bava, Zuccarini, Strangio, Muscoli e un aspetto della sala affollata da un qualificato pubblico