Oltre 9 mila detenuti in più rispetto alla capienza effettiva delle carceri. Nel suo XIX rapporto sulla detenzione, intitolato “È vietata la tortura” e presentato in una conferenza stampa, l’associazione Antigone richiama l’attenzione sul sovraffollamento “crescente” dei penitenziari, il cui tasso medio effettivo è del 119%, il che significa che per circa il 20% dei detenuti vi è una sistemazione precaria. Un dato corretto al rialzo rispetto al tasso ufficiale (110,6%), che non tiene conto dei posti non effettivamente disponibili.

Ingiuste detenzioni

Oltre 27 milioni di euro. È quanto ha pagato l’anno scorso lo Stato per risarcire chi ha subito un’ingiusta detenzione. Nel 2022 sono state presentate 1.180 domande di riparazione: quelle accolte sono state 556. La parte da leone la fa Reggio Calabria: 103 domande ammesse pari a oltre 10 milioni di euro, del totale che lo Stato nel 2022 ha pagato, ossia 27.378.085 euro. Sempre l’anno scorso sono state 4.514 le condanne pronunciate dai tribunali per condizioni di detenzione inumane e degradanti, tendenzialmente per assenza di spazio vitale. Corrispondono al 57,4% delle richieste di risarcimento pervenute. Evidente la disomogeneità del tasso di accoglimento tra i diversi uffici: si va da situazioni come Bologna (27,2%), Catanzaro (27,3%) o Roma (26,2%) ad altre come Brescia (82,3%), Potenza (80,6%) o Trento (83,6%).

Stranieri sono il 31,3% dei detenuti

Gli stranieri in carcere sono 17.723, il 31,3% dei detenuti presenti e la loro presenza ha subito un ponderoso calo di circa il 5% dal 2011 a oggi. Lo rivela il rapporto di Antigone che segnala però come siano forti le differenze tra regioni. L’unico istituto della Valle d’Aosta presenta una percentuale di popolazione detenuta straniera pari al 61,4% e il Trentino Alto Adige una percentuale pari al 61%. Altre regioni con presenze notevolmente elevate sono la Liguria (54%), il Veneto (50,1%), l’Emilia Romagna (48,1%), la Lombardia (46,2%) e il Friuli Venezia Giulia (41,9%). Mentre sotto la media si collocano la Calabria (21,2%), l’Abruzzo (17,6%), la Basilicata (15,4%), la Sicilia (14,4%) e la Campania (12,4%). In Sardegna i due istituti con più stranieri, segno di una politica di allontanamento dal continente e dai loro legami: la Casa di reclusione di Arbus “Is Arenas” (68,8%) e quella di Onani “Mamone” (71,1%). Seguono Cremona (68,03%), Piacenza “San Lazzaro” (64,71%), Alessandria “Cantiello e Gaeta” (64,5%), di Bolzano (64,2%), di Firenze “Sollicciano” (63,3%). Molti degli stranieri detenuti sono in attesa di giudizio: rappresentano il 33,7% delle persone in custodia cautelare e il 35% delle persone in attesa di processo. E di solito devono scontare pene brevi. Bassissimo il numero degli ergastolani stranieri (123 su 1.856, il 6,6%). Segno di una criminalità meno organizzata e autrice di delitti meno gravi. Marocco, Romania, Albania, Tunisia e Nigeria le nazionalità più rappresentate. In calo però rumeni ed albanesi.

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