“ COSTRUIAMO LA PACE  CON I COLORI DELL’ARCOBALENO”

Giugno, non solo mese di sole, di mare ma quest’anno anche  mese delle infiorate.

L’infiorata del Corpus Domini: una tradizione secolare; l’unione tra cultura, arte e religione.

Per un fine settimana le vie dei centri storici si trasformano in piccoli musei all’aria aperta. Tripudio di colori di cui, però, sono artefici gli abitanti del posto. Insomma, una grande festa di popolo.

In occasione delle celebrazioni del Corpus Domini (la nona domenica dopo Pasqua), tantissimi paesi d’Italia – ma ormai le infiorate sono presenti in ogni angolo del Pianeta – fanno a gara per organizzare le opere d’arte più belle realizzate con fiori, semi, sabbie, legni ed elementi naturali.

Genzano: l’infiorata conosciuta in tutto il mondo. Il comune laziale – a due passi da Roma e vicinissimo alla sede papale di Castel Gandolfo – e l’infiorata sono una cosa sola. Da oltre due secoli le strade di Genzano per la festa del ‘Corpo del Signore’ (quest’anno si terrà dal 17 al 19 giugno) sono la tela su cui trasferiscono la propria arte i migliori maestri infioratori in circolazione.

Spello: la sfida artistica si combatte a colpi di fiori. Su un ideale podio delle infiorate più importanti, quella di Spello (in provincia di Perugia) va sicuramente posizionata sul secondo gradino.

Noto: tripudio di colori nella perla del barocco. Un piccolo pezzo di Genzano lo troviamo anche nella terza delle grandi infiorate, quella di Noto. Perché gli infioratori genzanesi hanno fatto da insegnanti a quelli netini quando, nel 1980, si decise di esportare la manifestazione anche in questa cittadina della provincia di Siracusa.

Monasterace: la più bella infiorata della costa ionica. Un’armonia impareggiabile di colore e di tecnica esecutiva danno vita a dei grandi quadri a sfondo sacro per onorare il passaggio del Santissimo. Al nostro Signore, che passa sopra questi tappeti, offriamo la bellezza delle opere e dei colori, l’ingegno, il lavoro e i sacrifici di tanti volontari impegnati in questo avvenimento.

Ed e’ con grande gioia e con un po’ di orgoglio che annunciamo di essere partner del progetto “l’Infiorata del Corpus Domini” di Taverna dove siamo stati invitati come ospiti alla conferenza stampa tenutasi presso la sala del consiglio, palazzo S. Domenico il 4 maggio scorso. In   quella sede abbiamo dato dimostrazione delle tecniche da noi sperimentate per la realizzazione dei tappeti floreali, dando loro consigli su come affrontare le varie fasi di un’infiorata.

Arte effimera è stata chiamata: vere e proprie opere d’arte, destinate a durare pochissime ore. Eppure, a dispetto della loro breve esistenza, richiedono mesi e mesi di progettazione.

Nel corso delle 11 edizioni dell’infiorata abbiamo acquisito una manualità che ci ha portati, e ci porta ancora, alla ricerca di nuove idee al fine di rendere sempre più belli e preziosi i tappeti artistici.

Questa ricerca ci ha spinti a sperimentare l’utilizzo di nuovi materiali che, in certe situazioni, si sono rivelati preziosissimi ed efficaci, sia per l’effetto cromatico, sia per la loro versatilità. Dall’accostamento dei colori e dalla sapiente mescolanza dei vari materiali, le vie di Monasterace si trasformano in una ricca tavolozza che ogni pittore vorrebbe possedere.

La XII edizione si terrà nei giorni 16, 17, 18 e 19 giugno: si inizia alle 21.00 di venerdì con la cerimonia di apertura; tutta la notte si potranno ammirare centinaia di volontari, di tutte le età, intenti a realizzare a terra i tappeti colorati, si continua per tutta la giornata di sabato fino al completamento dei lavori; culminerà domenica pomeriggio con la S. Messa e la solenne processione.

Il complesso ma inscindibile rapporto tra arte e religione è il fulcro tematico intorno al quale viene  realizzata l’infiorata 2017: minuziosa la ricerca iconografica che ripropone soggetti a sfondo sacro ma incastonati dentro un mandala, immagine simbolica basata su figure geometriche come il cerchio  e il quadrato che rimanda alla sfera spirituale.

Il tema di questa edizione è :“ COSTRUIAMO LA PACE  CON I COLORI DELL’ARCOBALENO”.

Nel racconto tratto dalla Bibbia, nell’Antico Testamento, del diluvio universale, Dio mette l’arcobaleno come sigillo della sua alleanza con gli uomini e la natura, promettendo che non ci sarà mai più un altro giudizio universale. L’arcobaleno è diventato così il simbolo della pace tra terra e cielo e, per estensione, tra tutti gli uomini. La pace è un bene di tutti ed ognuno deve impegnarsi in prima persona per realizzarla.

Come i colori dell’arcobaleno  illuminano il cielo in un giorno sereno, così la pace ha il compito di illuminare la vita.

E quindi anche noi, come  Papa Francesco, diciamo: SI ALZI FORTE IN TUTTA LA TERRA  IL GRIDO DELLA PACE!