L’indagine ‘Mar Ionio’ si è conclusa con l’esecuzione da parte dei carabinieri del comando provinciale di Milano di sei ordinanze di custodia cautelare.
Facendo due passi indietro, nel  2011 sono partite delle indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Milano che hanno smantellato un gruppo che gestiva un traffico colossale di cocaina, per lo più composto da calabresi vicini alla cosca ‘ndranghetista “Ruga-Loiero-Metastasio” di Monasterace. A loro disposizione un laboratorio per il taglio, il confezionamento e lo stoccaggio della droga, importata dal Brasile e dalla Spagna in sacchi di colla per lavorazioni edilizie. Veniva lavorata per poi essere spedita in Germania e in Olanda. In quella occasione, precisamente giugno del 2012, furono arrestati Giovanni Loiero e Cosimo Andrea Scarano detto «U baruni», nativo di Monasterace. Quest’ultimo è diventato parte importante per le indagini ‘Mar Ionio’. Scarano, infatti, scrive alla Procura per essere sentito ed esprime la sua volontà di collaborare con la giustizia. Dalle carte è emerso il sospetto che la ‘ndrangheta è riuscita a infiltrarsi perfino nell’ inchiesta. Ci si chiede, infatti, come mai i fratelli Loiero sono venuti a conoscenza di particolari rispetto ad accertamenti tecnici che i Ris dei Carabinieri di Parma stavano conducendo sul traffico internazionale di droga. Una talpa, insomma, nella Procura di Milano.

MANUELA MAMMONE

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