Cosimo Metastasio racconta la sua disavventura tra i cinghiali. Emergenza ungulati in tutta la provincia di Reggio Calabria.
Il rumore proveniva dal vicino querceto, e in pochi istanti gli animali erano già addosso a Cosimo. “Sono salito su un albero d’ulivo per salvarmi. Ho gridato per chiedere aiuto, ma mi trovavo in una zona isolata e avevo dimenticato il cellulare in macchina”, spiega l’agricoltore. Dopo circa dieci minuti, i cinghiali si sono allontanati, permettendo a Cosimo di scendere dall’albero. Tuttavia, il suo appezzamento è stato devastato: “Sembra che sia passato un escavatore. Hanno distrutto gli ortaggi, gli alberi, tutto”.
Il fenomeno dei cinghiali non è circoscritto a Stilo, ma si estende a tutta la provincia di Reggio Calabria e alle province di Cosenza e Catanzaro. Episodi simili sono accaduti anche a Bagnara e San Luca, dove altri agricoltori hanno dovuto arrampicarsi sugli alberi per sfuggire agli animali.
“Ci sono cacciatori di selezione, ma la burocrazia rende difficile un intervento tempestivo”, afferma Cosimo. La programmazione prevede uscite quattro volte al mese, ma in caso di urgenza, come quella di Cosimo, gli interventi dovrebbero essere immediati. “Non possiamo aspettare dieci giorni per un sopralluogo quando c’è un rischio per la vita delle persone”.
Cosimo lancia un appello alla Regione Calabria affinché intervenga con maggiore rapidità e efficienza: “Abbiamo bisogno di interventi immediati per proteggere le nostre coltivazioni e la nostra sicurezza. L’anno scorso ho subito danni simili e ho presentato una richiesta di risarcimento, ma non ho ancora ricevuto risposta. Non possiamo continuare così”.
L’emergenza cinghiali è un problema crescente che richiede soluzioni rapide e efficaci per evitare ulteriori danni e garantire la sicurezza degli agricoltori.
Ugo Franco