Indagati per abuso d’ufficio e falso ideologico, il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il suo vice Francesco Russo, l’assessore al Bilancio e al Personale Maria Teresa Fragomeni e i colleghi ai Trasporti Roberto Musmanno, all’Ambiente Antonella Rizzo e all’Urbanistica Franco Rossi, oltre ai dirigenti dell’ente Bruno Zito e Sergio Tassone, tra il 12 ed il 14 novembre compariranno davanti ai magistrati per essere interrogati in via esplorativa, sul cosiddetto caso “Salvatore Lo Presti”.

Stiamo parlando della vicenda dell’ex dirigente della Regione che fu sospeso dall’incarico (per un anno) dopo – che nel febbraio scorso – era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “La Punta”, su dei presunti illeciti connessi ad un appalto da ben 100 milioni di euro per il servizio di elisoccorso

Lo presti, che era a capo del dipartimento Tutela della Salute e delle politiche sanitarie dell’ente, ed era sospeso dall’incarico in via cautelare il giorno stesso dell’operazione, il 6 febbraio.

Secondo gli inquirenti avrebbe però violato la misura chiedendo la riammissione in servizio, istanza accolta il 24 settembre scorso quando la Giunta gli assegnò l’incarico temporaneo di reggenza del Settore Sport e politiche giovanili.

A seguito di questa presunta “violazione” la Procura, il 5 ottobre, lo ha riposto ai domiciliari , portando la stessa Giunta a un dietrofront sulla vicenda che, comunque, non ha fermato le indagini che hanno interessato i componenti dell’esecutivo e dirigenti della Cittadella

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