Èstato domato dai Vigili del fuoco l’incendio divampato nella tarda serata di ieri all’interno dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania. Le fiamme sono state circoscritte e poi spente. L’aerostazione, tuttavia, è invasa dal fumo e sono ancora in corso le operazioni di controllo e bonifica dello scalo.

Dopo il rogo, è stato aperto un fascicolo senza indagati dalla procura etnea: vengono ipotizzati i reati di incendio doloso e incendio colposo. Secondo la procura, guidata da Carmelo Zuccaro, occorre indagare perché la salute di quanti si trovavano nello scalo è stata messa a rischio. Non risultano danni alle persone.

Voli sospesi fino a mercoledì

La Sac, società di gestione dell’aeroporto, ha comunicato che lo scalo resterà chiuso fino alle 14 di mercoledì 19 luglio.

L’appello del sindaco: “Non andate a Fontanarossa”

“A causa dei fumi e delle polveri provocate da un incendio subito domato, l’aeroporto di Catania rimarrà chiuso. Si invitano i passeggeri a contattare le compagnie aeree e a non venire a Fontanarossa per gli intuibili gravi disagi alla circolazione. Chiedo la cortesia di condividere questo messaggio perché raggiunga il maggior numero di persone”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Catania, Enrico Trantino.

Che cosa è successo

La prima chiamata di soccorso è arrivata alla sala operativa dei vigili del fuoco alle 23:29. Le fiamme, divampate per motivi ancora da accertare, sarebbero partite dal piano inferiore per poi estendersi al terminal partenze della struttura centrale.

I vigili del fuoco intervenuti anche dalla sede del Comando provinciale hanno provveduto ad evacuare passeggeri e personale, circoscrivendo il rogo prima dell’1.00 e provvedendo alla messa in sicurezza dell’area. Hanno concluso il loro intervento alle 5,40. Nello scalo aereo sono intervenute quattro squadre di pompieri. “Le cause e l’origine dell’incendio – si legge sull’account Twitter dei Vigili del fuoco –  sono in corso di accertamento. Lo scalo è interdetto al traffico passeggeri”.

Nel fuggi-fuggi collettivo c’era chi gridava e chi piangeva, spinto all’esterno da personale della sicurezza che urlava “fuori, fuori tutti”. “Non si registrano danni a persone”, conferma lo scalo etneo.

Voli dirottati su Palermo e Trapani

I passeggeri in partenza o in arrivo a Catania, sono invitati dalla Sac, la società che gestisce lo scalo etneo, a contattare le compagnie aeree per aggiornamenti sui propri voli.

Sette aerei sono stati dirottati da Catania a Palermo, altri due verso Trapani come primi effetti della chiusura dell’aeroporto.

In particolare, sono stati dirottati su Palermo due aerei provenienti da Roma-Fiumicino, oltre che voli che erano in arrivo ieri sera da Milano Linate, Milano-Malpensa, Torino, Malta e Casablanca. Dirottati su Trapani-Birgi, invece, due voli provenienti da Budapest e Bergamo.

“Solidarietà alla Sac e a tutti i colleghi di Catania – scrive Gesap, società che gestisce l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ -. Palermo è a disposizione per dare una mano di aiuto”.

Analogo messaggio anche da parte di Airgest, società di gestione del ‘Vincenzo Florio’: “L’aeroporto di Trapani e Airgest, società di gestione dello scalo, seguono con attenzione le vicende che hanno colpito l’aeroporto di Catania e desiderano esprimere a Sac la propria vicinanza, auspicando che torni ad essere, nel più breve tempo possibile, il pilastro della mobilità siciliana – si legge sui social -. Forza! Siamo con voi e siamo pronti a dare il nostro supporto”.

Che cosa fare in caso di cancellazione del volo o cambio di destinazione

Le compagnie aeree stanno avvisando i passeggeri dell’eventuale cancellazione o diversa destinazione in altro scalo. Nonostante il vettore aereo non sia responsabile del disservizio, e per questo motivo non spetti la compensazione pecuniaria ai passeggeri, secondo il Regolamento 261 del 2004, è previsto il rimborso delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assistere il passeggero.

Il passeggero, alla ricezione della comunicazione del disagio, è libero di non accettare la riprotezione, qualora la stessa sia nei giorni successivi alla data di viaggio desiderata.

In questo caso, quindi, il passeggero può acquistare un nuovo biglietto aereo anche con altra compagnia in altro scalo e quindi prendere un mezzo pubblico o un taxi per raggiugere Catania.

Risulta fondamentale in questo processo conservare la prenotazione originale del volo aereo per Catania, ma anche tutte le ricevute, fatture e scontrini di quanto speso per l’acquisto di ogni mezzo per raggiungere la meta iniziaprefissata. Tutto ciò è necessario per richiedere il rimborso delle spese extra.

Il vettore aereo può, di comune accordo con il passeggero, decidere di operare il volo, dirottandolo in un altro aeroporto. È comunque onere della compagnia aerea fornire assistenza per raggiungere lo scalo di Catania. Anche in questo caso, qualora ciò non avvenga, il viaggiatore può sostenere costi per mezzi pubblici e/o taxi per raggiungere l’aeroporto di Catania, chiedendo successivamente il rimborso al vettore aereo.

“I passeggeri che subiranno i disservizi aerei per via dell’incendio all’aeroporto di Catania – dice Felice D’Angelo, ceo di Italia Rimborso – , possono seguire quanto disciplinato dal Regolamento Europeo 261/2004 e chiedere successivamente, qualora non riprotetti dal vettore aereo, il rimborso di tutti i costi sostenuti per raggiungere Catania. Attenzione, le spese sostenute devono essere ragionevoli. I viaggiatori possono fare richiesta direttamente alla compagnia aerea”.

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