L’incendio si sarebbe sviluppato in una tenda da 6 posti, dove erano presenti alcuni cavi elettrici.
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme: coinvolta solo una tenda.

La tendopoli si trova a poche centinaia di metri dalla vecchia baraccopoli, nella quale 3 persone sono decedute in un anno a causa di roghi divampati nelle strutture fatiscenti. I migranti che sono confluiti nelle nuove strutture sono complessivamente 840.

Sono in corso accertamenti della polizia scientifica. Sull’accaduto indaga il commissariato di Gioia Tauro diretto dal primo dirigente Diego Trotta. Il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, ha convocato a San Ferdinando una riunione tecnica di coordinamento con le forze dell’ordine, e successivamente incontrerà la stampa nella sede municipale.

La vecchia baraccopoli, che si trovava a poche centinaia di metri dalla tendopoli gestita dal Comune, è stata definitivamente abbattuta il 7 marzo scorso.
Nell’ultimo rogo, del 16 febbraio scorso, aveva perso la vita un 29enne senegalese, Moussa Ba. In precedenza, il 27 gennaio 2018, era morta Becky Moses, 26enne nigeriana, mentre il 2 dicembre 2018 Surawa Jaith era morto pochi giorni prima del suo 18° compleanno. Le operazioni di sgombero e poi di demolizione delle vecchie baracche sono cominciate il 6 marzo e si sono concluse il giorno successivo senza alcun problema dal punto di vista dell’ordine pubblico.

Speravamo di non dover più raccontare episodi come questi ma purtroppo è accaduto ancora,” ha dichiarato all’Adnkronos il sindaco di San FerdinandoAndrea Tripodi. “Le cause del rogo, che ha interessato una tenda, non sono ancora chiare, e sono al lavoro i vigili del fuoco e la polizia Scientifica. Ora siamo in attesa di capire come sono andati i fatti. Certo è che è accaduto quello che non doveva accadere“.

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