L’automobile del Rettore designato dell’università “Mediterranea” di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti, eletto il 18 luglio scorso e non ancora insediatosi (Zimbalatti assumerà formalmente la carica il primo novembre), è stata incendiata da persone non identificate.

La vettura, una Toyota Rav 4, era parcheggiata nei pressi dell’abitazione di Zimbalatti, nel centro di Reggio Calabria.

L’automobile, che prima di essere incendiata sarebbe stata cosparsa, presumibilmente, con liquido infiammabile, è rimasta distrutta.
Le indagini sono state avviate dai carabinieri, che hanno già sentito il professore Zimbalatti. Secondo quanto si è appreso, il Rettore designato non avrebbe fornito elementi che possano spiegare la matrice dell’incendio, dicendo di non sapersi spiegare i motivi di quanto è accaduto.
L’episodio, stando comunque a quanto è emerso al momento, sarebbe da collegare ad un’intimidazione sull’origine della quale, però, non ci sarebbero elementi di certezza.
L’università di Reggio Calabria attualmente ha un rettore facente funzioni, Feliciantonio Costabile, nominato dopo che il titolare della carica, Santo Marcello Zimbone, era stato interdetto nello scorso me di aprile dal Gip di Reggio Calabria perché coinvolto nell’inchiesta della Procura della Repubblica, con indagini delegate alla Guardia di finanza, su presunti illeciti nei concorsi per ricercatori banditi dall’ateneo.
Nell’ambito della stessa inchiesta provvedimenti di interdizione era stati adottati anche a carico del prorettore, Pasquale Catanoso, in passato egli stesso rettore, e di altre 6 persone tra docenti e dipendenti. (ANSA).

Il Rettore facente funzioni dell’università di Reggio Calabria, Feliciantonio Costabile, e tutta la Comunità accademica, in una nota pubblicata sul sito dell’ateneo, esprimono solidarietà al rettore designato, Giuseppe Zimbalatti, al quale ignoti hanno incendiato l’automobile.

Nel comunicato, Costabile e la Comunità accademica parlano di “grave gesto intimidatorio”, esprimendo “la massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine affinché assicurino i responsabili alla giustizia”.

(ANSA).