C’è voluto tempo ma alla fine la battaglia culturale, attuata da gran parte della città, è stata vinta. La biblioteca comunale torna ad avere una  location confacente al suo ruolo istituzionale e alle sue tradizioni di un tempo, quando richiamava a Siderno gran parte degli uomini di cultura del territorio della Locride grazie anche alla pregevole gestione dello storico Nicola Zitara che aveva saputo dotarla dio una notevole quantità di volumi di enorme importanza. Per la inaugurazione della nuova sede – l’ex istituto Tecnico Commerciale di via Reggio alle spalle del Comune di Siderno – è stata scelta la giornata Mondiale del Libro, ovvero oggi 23 aprile. In questa data, alle ore 18, è stato il sindaco della città, Pietro Fuda, ad inaugurare la nuova sede unitamente al Presidente della Associazione Amici del Libro e della Biblioteca, Cosimo Pellegrino, a cui si deve il merito di aver fortemente contribuito con il supporto di un folto numero di cittadini di varie estrazioni sociali, allo spostamento e quindi alla scontata “rinascita” della biblioteca dal plesso scolastico della scuola elementare ” Lorenzin” di Siderno Superiore dove era stata relegata dai commissari prefettizi , dall’agosto del 2013, soprattutto per economizzare sulle spese di fitto dei precedenti locali di via Turati. Per solennizzare l’inaugurazione dopo gli interventi di rito è stato anche predisposto un concerto dell’orchestra ” Magna Grecia Flute Choif Young”. La storia della biblioteca comunale di Siderno, dopo il tempo dei suoi fasti migliori, quando era allocata nei locali di via Jonio ( Palazzo Malgeri) dove appunto era Direttore Nicola Zitara, è stata molto travagliata. Da quei locali venne trasferita in angusti locali di Via Colombo a pochi metri dalla stazione ferroviaria dove i libri vennero finanche ammassati in maniera scriteriata in cassoni con scarsa possibilità di fruizione. Poi, quando questi locali vennero ristrutturati e messi, per apposita disposizione finalizzata , di meno abbietti la biblioteca finì addirittura… in carcere. Venne infatti spostata presso l’ex carcere mandamentale sidernese di via Gramsci e i libri collocati all’interno delle vecchie celle. Una decisione che fece gridare allo scandalo soprattutto gli uomini di cultura della città, con in testa il Prof. Vincenzo D’Agostino che piu’ volte, primo tra tutti, fece lettere di protesta all’amministrazione comunale sino a quando, venne presa la decisione di dare una collocazione piu’ dignitosa alla Biblioteca comunale. Vennero scelti alcuni locali allora in costruzione in via Turati ed invitato il proprietario ad adattarli sulla base delle esigenze della Biblioteca comunale che, poi, in occasione della sua nuova ubicazione venne anche intitolata ufficialmente al compianto Armando Latorre , sidernese e uomo di cultura di notevole statura. La biblioteca diventò anche multimediale e visse ulteriori periodi di splendore con varie iniziative culturali indirizzate al grande pubblico. Poi la crisi, soprattutto economica e la decisione del nuovo trasferimento a Siderno Superiore per evitare di continuare a pagare l’affitto dei locali di via Turati. Le proteste sulla inadeguatezza dei locali non servirono a bloccare il trasferimento e ,peraltro, nella nuova sede non mancarono episodi spiacevoli. Quindi la ferma presa di posizione dei cittadini e la nascita dell’Associazione Amici del libro e della Biblioteca con l’obiettivo principale di ridare dignità alla Biblioteca comunale nonchè il successivo impegno,in campagna elettorale, di Pietro Fuda di attivarsi per rendere giustizia ad un patrimonio di grande valore con un nuovo ( possibilmente definitivo ) trasferimento della biblioteca in locali piu’ confacenti che lo stesso sindaco individuò subito nei locali dell’ex Istituto commerciale dove allora era temporaneamente allocata la Scuola Media Pedullà. Ci fu anche un tira e molla con la Provincia per utilizzare, in tempi piu’ brevi, i locali dell’ ex Geometri, in via Turati ma alla fine si preferì aspettare e puntare decisamente su questi di via Reggio. Stasera, domenica,  l’attesa inaugurazione.

Aristide Bava