Circa quattromila persone, trecento trattori e una larga rappresentanza di comuni e province. Si aspettava un’invasione di persone e così è stato per la manifestazione di Vaglio Lise, a Csoenza, una sorta di mobilitazione del settore e dei cittadini contro l’invasione di cinghiali.
Sul palco allestito per l’occasione si sono così avvicendati agricoltori, amministratori, dirigenti della confederazione. Nel corso del suo intervento l’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, sollecitato dalla piazza, ha riconosciuto che quella dei cinghiali sia “una grande emergenza” impegnandosi a licenziare il piano straordinario di contenimento e darne avvio all’attuazione in poche settimane.
“Gli abbattimenti fatti finora – ha detto l’assessore – sono stati insufficienti, sebbene in crescita. Bisogna avere un rapporto scorrevole e strutturato con la sanità veterinaria. I focolai di peste suina sono stati determinanti per accelerare l’impegno della regione. I parchi devono fare azione di selezione, se non lo fanno procederemo alla nomina di commissari ad acta”.
“Dobbiamo costruire un grande patto sociale con i cacciatori – ha poi aggiunto – che non devono prenderla alla leggera. Serve un grande sforzo ci sono le filiere autorizzate, e gli agricoltori vanno assolutamente coinvolti. I Sindaci possono svolgere il loro ruolo e noi li metteremo in grado di farlo. La regione deve attivare strumenti di natura legislativa, come già ha fatto, per mettere tutti nelle condizioni di intervenire e finanzierà anche l’acquisto di gabbie”.
Il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, pur sentendosi rincuorato dalle parole di Gallo ha assicurato che l’associazione continuerà a seguire la situazione giorno per giorno.
“Abbiamo chiaro quello che si deve fare e le nostre richieste sono precise” ha sbottato Aceto sciorinando quest’ultime: “stesura immediata del piano straordinario regionale, prelievi e abbattimento tutto l’anno e in numero maggiore, abbattimenti nelle aree protette, agricoltori che assumono la figura di bioregolatori e guardie venatorie, attivazione dei Car forestali polizia provinciale e municipale veterinari ed eventuale coinvolgimentoo dell’esercito, abolizione del regime aiuto di stato e del de-minimis sugli indennizzi, potenziare l’ufficio caccia regionale, semplificare domande di indennizzo, ridurre i tempi di liquidazione per gli indennizzi dei danni da parte di ATC, parchi e Regione”.
Una manifestazione corale che lascerà il segno davanti ad un problema che per l Coldiretti non può essere più rinviato, sia per gli agricoltori che per gli abitanti delle aree urbane.