Ventisette persone e cinque società sono state rinviate a giudizio a conclusione dell’udienza preliminare del procedimento, denominato “Scirocco”, avviato dalla Dda di Catanzaro sui presunti illeciti nella gestione degli impianti di depurazione facenti capo al gruppo Minieri, che fornisce le sue prestazioni, oltre che in Calabria, in Emilia-Romagna, Basilicata e Sicilia, gestendo oltre 500 impianti. Il rinvio a giudizio é stato disposto dal gup di Catanzaro Arianna Roccia.

L’accusa nei loro confronti é di avere commesso una frode nell’esecuzione dei contratti di affidamento del servizio di gestione dei depuratori, liquidando somme per prestazioni che erano in realtà, per contratto, a carico delle società del gruppo Minieri. La Dda di Catanzaro contesta alle persone coinvolte nell’inchiesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere al fine di commettere reati ai danni dell’ambiente e della pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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