Perché scappi?» chiese un dí il vento al Tempo.
«Ma come, nun ce o sai?»
«Nun ce o so!»
«Fare il Tempo non è pe’ niente un passatempo. Se ad esempio in matinata mi trattengo in qualche posto, dovrò in serata far l’opposto. E se sono stanco e voglio riposare, dovrò poi recuperare. Che disastro se arrivassi al mio quotidian traguardo con quarche oretta di ritardo! Sarebbe un guaio per li tranvieri che inizierebbero la corsa con un’ora in più de ieri, i treni partirebbero in ritardo per colpa de li ferrovieri, l’omo de malaffare avrebbe una sessantina in più per arraffare, e pensa che festa pe’ la faina co un’ora in più a la matina. Quindi stammi a sentir, pallon gonfiato, è tutto cronometrato: e nu me posso permette de sgarra’ manco un minuto!»
Francesco Marrapodi