Di Giovanni Padalino

Il tumore al pancreas
Intervista al Dottor Gianpaolo Balzano
Specializzato in Chirurgia Pancreatica presso l’Ospedale IRCCS San Raffaele di Milano.

Ultimamente si è sentito parlare molto del tumore al pancreas, soprattutto per la morte dell’ex calciatore della Juventus e dirigente della nazionale di calcio italiana Gianluca Vialli.
Il dirigente azzurro, nel dicembre dello scorso anno era stato costretto a lasciare la nazionale a causa dei suoi problemi di salute, dovuti ad un carcinoma pancreatico di cui soffriva dal 2017.
Vialli è morto il 6 gennaio 2023, all’età di 58 anni, al Royal Marsden Hospital di Londra, e la sua scomparsa ha commosso oltre all’ambiente calcistico tutto il mondo, perché oltre ad essere un bravissimo calciatore Gianluca ha sempre dimostrato di essere una persona educata capace di guadagnarsi in poco tempo la stima di tante persone.
Oggi il dottor Gianpaolo Balzano, medico specializzato in chirurgia pancreatica, in servizio presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, originario di Maggiora, fratello del sindaco Roberto e di Betty, donna impegnata nel sociale, si dedica allo studio delle malattie del pancreas e alla chirurgia pancreatica, infatti fino ad oggi è riuscito a praticare più di 1.000 resezioni pancreatiche come primo operatore.
Autore di 130 articoli censiti da PubMed, il dottore piemontese ha inaugurato alcuni filoni di ricerca in Italia sull’autotrapianto di isole pancreatiche, sulla relazione tra “volume” e il fast-track in chirurgia pancreatica e sull’uso della chemioterapia neoadiuvante nell’adenocarcinoma del pancreas.
In un suo ultimo studio pubblicato sul British Journal of Surgery, Balzano è riuscito ad analizzare i dati sulla mortalità operatoria per gli interventi di resezione pancreatica eseguiti in Italia nel triennio 2014-2016, forniti dal Ministero della Salute in forma anonima, evidenziando la presenza di molte carenze in oltre metà degli ospedali italiani in cui si eseguono interventi di chirurgia pancreatica.
Secondo i suoi studi, se tutti i pazienti avessero ricevuto lo standard di trattamento offerto dai centri ad alto volume, 396 delle 789 morti, ossia il 50.2% si sarebbero potute evitare.

Dottor Balzano, oggi si parla molto di tumore al pancreas.
Che cos’è questa patologia?
Il tumore al pancreas, o carcinoma al pancreas è un tumore come tutti quanti gli altri tumori, quindi è una patologia in cui le cellule si replicano senza controllo, cioè senza le regole delle normali cellule.
Ogni cellula perde le proprie caratteristiche per un errore nel meccanismo di replicazione, quindi ci ritroviamo davanti allo sviluppo di cellule diverse e l’unica differenza è il fatto che queste hanno una maggiore velocità di diffusione verso altri tessuti nel danneggiare gli organi di altri apparati, causando così le metastasi.
Infatti quando viene diagnosticato un tumore al pancreas, nel 50% dei casi riscontriamo delle metastasi e per questo motivo riteniamo molto importante per la cura la tempestività dell’intervento.

 

Quali sono i sintomi?
I sintomi sono spesso aspecifici, perché ci troviamo davanti ad una malattia silente.
Potremmo avere dei primi segnali come il dolore, l’ittero, un forte dimagrimento e anche diabete.

Come si può diagnosticare il tumore al pancreas?
Il primo esame utile potrebbe essere un’ecografia, un’indagine molto semplice ed accessibile che nel 70% dei casi riesce ad analizzare bene i tessuti.
A questa indagine sarebbe opportuno associare alcuni
esami epatici del sangue, come le transaminasi e la bilirubina.
Se i problemi dovessero persistere e l’ecografia fosse negativa il dottore potrebbe prescrivere altri esami ancora più approfonditi come la tac e la risonanza.

Secondo uno studio da lei pubblicato sul British Journal of Surgery: la cura e il superamento della patologia da parte di un paziente dipende dall’ ospedale in cui viene svolta.
Cosa significa tutto questo?

La chirurgia del pancreas è molto complessa e necessita di tanta esperienza.
Io ho voluto sottolineare alle istituzioni che ci sono alcuni ospedali in cui
l’equipe medica non ha l’esperienza necessaria per svolgere delle operazioni come queste e spesso il paziente non riceve il trattamento giusto che dovrebbe avere.

Oggi in Lombardia, ci stiamo impegnando per creare centri di specializzazione, chiamati Pancreas Unit, dove c’è un’equipe di medici, dal chirurgo all’oncologo, che si occupa dello studio del pancreas e il nostro obiettivo primario rimane quello che si sviluppi in tutta l’Italia, affinché tutti i pazienti possano curarsi allo stesso modo, senza che ci siano disuguaglianze.

Se dovessimo parlare di prevenzione cosa direbbe ai nostri lettori?
Non fumate, oppure se siete fumatori smettete di fumare, perché il 30% dei tumori al pancreas sono causati dal fumo di sigarette.
Fate sport perché svolgere attività fisica aiuta tanto a stare bene e l’obesità potrebbe essere un fattore di rischio per questa patologia.
Importantissimo è anche fare prevenzione, alcune volte attraverso delle semplici diagnosi, come delle ecografie riusciamo ad evidenziare delle cisti che se fossero maligne potrebbero essere monitorate e successivamente asportate.