Lo strazio dei genitori: Agata Chinè e Rosario;  il pellegrinaggio commosso di tantissimi amici che di prima mattina, ieri,  hanno affollato la via Papa Luciani dove Andrea Zappia abitava assieme ai genitori. Una testimonianza che ha preso il cuore di tutti mentre i parenti della vittima del tragico incidente stradale, si abbracciavano piangendo disperatamente. Morire nel modo violento e impensabile (un tamponamento con la morte immediata) su una strada stramaledetta: la SS 112 d’Aspromonte, come la SS 106, che continuano a mietere vittime, è un oltraggio alle popolazioni della Locride ma soprattutto alle madri,  padri,  fratelli, parenti, amici di chi perde la vita sull’asfalto. Le madri: Madonne sole, Addolorate con il cuore vuoto come la propria casa senza il Figlio. Andrea giungerà nella sua abitazione martedì, dopo l’autopsia, ma nessuno potrà vederlo per l’ultima volta. Lo avevano visto i suoi genitori alle 17 di sabato quando rientrato a casa dopo la partita di calcio, ha preso la sua “divisa” da cameriere prima di partire per Natile Nuovo dove avrebbe servito ai tavoli gli invitati ad una cerimonia in un noto locale alle porte della popolosa frazione di Careri. Si erano lasciati con mamma e papà con il solito “ciao, ci vediamo sul tardi” e la raccomandazione della mamma: “Vai piano con la macchina perché il tempo è cattivo”. Andrea non aveva bisogno di questa attenzione. Era diligente perché guidava con molta prudenza. Non gli è servita a nulla. Venti minuti dopo – imperversava la pioggia – a pochi chilometri da Natile, un boato. Un colpo secco. Andrea non se n’è accorto nemmeno. Un attimo e la morte improvvisa. La macchina, Fiat Panda,  dopo essere stata tamponata in corsa, è quasi volata e girandosi su se stessa si è impattata frontalmente con la Volkswagen . Non c’è stato niente da fare per il povero Andrea. Dai cellulare delle macchine che sopraggiungevano sono partite le richieste di soccorso e dopo pochissimi minuti sono giunti i Carabinieri del Gruppo di Locri, della Compagnia di Bianco, la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco. Un intrecciarsi di sirene nella speranza di poter salvare i feriti. Andrea giaceva privo di vita sul suo sedile di guida e estratto dalle lamiere contorte dopo alcuni minuti. L’autista della VW Polo residente a Platì era sotto shock ma senza gravi ferite e così il giovane che viaggiava al suo fianco che ha riportato solo ferite lievi.   Sui social network si è subito scatenata la solidarietà di tantissimi amici che hanno divulgato la triste notizia accompagnandola a commenti: Per Annarita: “Perdere la vita a 35 anni in un incidente stradale, perché da architetto sbanchi il lunario facendo il cameriere nel weekend, non ha spiegazioni. Io andavo al cinema ieri e tu andavi a lavorare. Poi un tamponamento e sei rimasto schiacciato. Di fronte a queste cose, inizi a farti domande. Tutto diventa piccolo e minuscolo. Andrea, io ti conoscevo e ti avrò parlato solo qualche volta anni fa;ma oggi credo tu stia lasciando un insegnamento, a chi vuol carpire il significato nelle cose. Non so cosa dirti, probabilmente non sarei nemmeno all’altezza di farlo. Forse semplicemente “buon viaggio”?. Ciao, riposa in pace”;  Marco di Bovalino, interpreta il dolore con la considerazione che molti incidenti stradali sono causati dalla velocità: “Credo che prima delle strade, prima delle leggi, prima della politica, prima di tutto debba cambiare la mentalità che avvolge questa nostra terra: la Locride. Perché non se ne può più di tanta prepotenza negativa ed onnipotenza che credono di avere e che forse siamo noi i primi a fargli credere di avere”. Con ogni probabilità i funerali si terranno domani, martedì 22 novembre.

Domenico Agostini www.ilpaese.info

(Nella foto: Andrea Zappia)

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