Nelle atmosfere cupe e rarefatte di una villa che fa da scenario a una relazione asfittica, irrompe, nel solco della migliore canzone d’autore e di un rock innovativo, “L’ultima festa” dei Novagorica, per il videoclip diretto da Bernardo Migliaccio Spina.
«Raccontare gli spazi poco arredati della solitudine, una villa di fine Ottocento per rappresentare lo sfarzo e la decadenza dei rapporti. La stanza della festa è un luogo senza vita, abitato da personaggi che attendono l’esibizione. La condizione umana è una festa che finisce, un ballo disarticolato che diverte alcuni, lasciando senza fiato il danzatore che si interroga sul perché essere al centro dell’attenzione. La figura femminile incarna la distanza e l’incomunicabilità. Solo piccoli sprazzi di luce disegnano i rapporti divisi da tavoli e specchi. Un omaggio a una delle scene cult di “Io la conoscevo bene”, di Pietrangeli, dove un grande Ugo Tognazzi diventa vittima di una società spietata che si ciba dell’ingenuità altrui» si legge nelle note di regia di Bernardo Migliaccio Spina.
Il brano è tratto dal primo album della band romana, “Preghiera violenta”, uscito nel gennaio scorso, un intreccio di canzoni dalle atmosfere scure, un mantra di delicatezza e rabbia in cui parole nude si mescolano all’irruenza musicale, tra sonorità alt-rock e post-grunge, mentre i testi sono profondamente legati alla cultura cantautorale italiana.
I Novagorica nascono nel 2019 e, nello stesso anno, il loro primo singolo, “Starò bene”, è il brano principale della colonna sonora della serie Mediaset “Oltre la soglia”. Alla base c’è il progetto cantautorale di Giulio Ronzoni, voce, chitarra e penna della band, che ha trovato un naturale completamento musicale negli altri musicisti – basso e cori Simone D’Andrea, batteria Andrea Graziosi, chitarra Tommaso Pelliccia – e nel lavoro del produttore Monakos (Mario Romano).
Per il videoclip de “L’ultima festa” la band si è affidata all’arte visiva e visionaria del regista di Locri Bernardo Migliaccio Spina, con un cast di attori composto da Benedetta Ragona, Antonio Oppedisano, Giuseppe Sgambellone, Simone D’Andrea. Fotografia Nazareno Migliaccio Spina, costumi Rossella Oppedisano, trucco Stafania Loccisano.
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