“La ndrangheta nelle indagini sul narcostraffico c’è sempre e da anni è partner affidabile dei cartelli del Sudamerica anche perché quando nella mafia comparivano i primi pentiti, la ndrangheta appariva impermeabile a fenomeni simili. Le ndrine, insomma, sono ormai player internazionali, si sono conquistate la fiducia dei cartelli tanto da riuscire ad acquistare a credito e a fare da garante ad altre organizzazioni”. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri (nella foto) intervenendo a Palermo al convegno “Le rotte e le logiche del traffico internazionale di stupefacenti e le evoluzioni della criminalità organizzata transnazionale” organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura, dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, con il Programma Falcone Borsellino del Ministero degli Affari Esteri.
“Alla ndrangheta si riconosce una capacità di controllo del territorio che le ha dato prestigio. Poi molti broker del traffico di droga si sono trasferiti in Sudamerica – spiega Bombardieri che ha segnalato la crescita di altre organizzazioni criminali come le mafie albanesi- Alcuni collaboratori dicono che la ndrangheta a un certo punto si è posta come partner unico in Europa dei traffici di cocaina che veniva dal Sudamerica”. Il magistrato ha ribadito l’importanza della cooperazione investigativa tra Paesi nel contrasto al narcotraffico.
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