Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati.
Con sua la spontaneità tipica il Sommo Pontefice ha voluto scrivere una breve lettera al sindaco. Dieci righe soltanto, nelle quali sembra condensato tutto ciò che regge la “vocazione” di accoglienza” di Riace e l’impegno di Lucano a favore degli stranieri. Intanto la missiva del Papa parte con i ringraziamenti personali “per la partecipazione al vertice organizzato nella mia casa – si legge testualmente – dalla Pontificia Accademia delle Scienze, in risposta alla mia iniziativa”. La due giorni (9 e 10 dicembre) è stata seguita “da vicino” dal Papa, “consapevole del suo notevole successo”. Poi lo scritto papale diventa più diretto, più personale, con riferimento a Lucano.“Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze – scrive Papa Bergoglio. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. Le porte della mia casa saranno sempre aperte per lei e per questa nuova rete”. Il riferimento è sicuramente al suggerimento emerso durante i giorni del vertice in Vaticano di creare una rete di sindaci. Poi la lettera papale per Lucano chiude con le preghiere, com’è di tradizione nelle conclusioni di ogni discorso ufficiale del Papa. “Mentre chiedo al Signore di non abbandonarla mai – conclude la missiva – soprattutto in questo momento difficile, la accompagno con riconoscenza e affetto. Non si dimentichi di pregare per me o, se non prega, le chiedo che mi pensi e mi mandi “buona onda”.
Francesco Sorgiovanni