Il “Padrino” compie cinquant’anni. Può essere considerato certamente un film che ha segnato la storia della cinematografia mondiale per aver narrato la  mafia e ciò che essa ha rappresentato in America e nel resto del mondo. Francis Coppola, regista del film, nell’intervista che mi ha rilasciato nel 2018, per il  Quotidiano “America Oggi”,
ha parlato del suo film, del fenomeno “mafia” e dell’Italia, in modo davvero sorprendente, ponendo in luce quanto sia importante per lo sviluppo della nazione italiana il fatto che chi la governa sia guidato dalla trasparenza e dalla verità affinchè essa possa divenire  una terra accogliente per le nuove generazioni e perché possa dirigersi verso un reale sviluppo. Ho apprezzato le parole del maestro Francis Coppola in quanto esse rappresentano una fotografia della realtà italiana, da cui emerge l’amore che egli nutre per la terra che ha dato i natali ai suoi genitori, nella quale, pertanto, affondano le sue radici
Riporto, di seguito, l’intervista in quanto ritengo che essa possa farci riflettere in merito al valori che l’onestà e la verità rivestono, perchè essi realizzano, senz’altro,  quello sviluppo che è anche fautore di accoglienza per i popoli che migrano verso terre nelle quali possa  essere loro offerta una vita più dignitosa.
Ecco l’intervista tratta dal Quotidiano America Oggi del 31 ottobre 2018.

Gentile Maestro, desidero, innanzitutto, ringraziarla per aver accolto la mia richiesta. Sono molto lieto, pertanto, di poter intervistare uno dei maggiori e più illustri cineasti della storia del cinema e anche lieto di condividerne le origine lucane. E’ noto il suo grande amore per l’Italia e, in modo particolare, per Bernalda, dove sono nati i suoi nonni. Si può ritenere che l’Italia, oltre ad essere la terra delle sue origini, rappresenti per lei anche una delle fonti ispiratrici della sua arte?

Mio nonno Agostino Coppola è nato in Italia, a Bernalda, in Lucania. Sono un italoamericano orgoglioso delle proprie origini e dell’eredità ricevuta da esse. L’Italia, indubbiamente, ha donato il suo mirabile contributo all’arte, alla musica, alla scienza e a tutte le forme di produzione, spesso le migliori del mondo.

Dall’Italia sono emigrati moltissimi italiani per raggiungere l’America, vista come la terra del benessere. Essi hanno affrontato, in modo sofferto, la sfida dell’inserimento nel contesto socio- economico del continente americano, per essi sconosciuto. Il fenomeno definito con il temine “mafia”, al di là della violenza che la connota, rappresenta certamente la scelta di un percorso non legale, che intende introdursi nel potere economico di un continente ricco.  Nel film “Il Padrino”, che è uno tra i più travolgenti capolavori della sua cinematografia, si evidenzia l’interpretazione di tale fenomeno socio-economico in termini storicistici ed esistenzialistici, perché sia compreso nel suo significato più profondo. Certo, con l’intento di debellarlo, proprio in quanto un mondo civile è fondato sulla legalità e sulla giustizia. Sue riflessioni in merito.

Sono d’accordo con quanto lei ha affermato. Tuttavia, il fenomeno della mafia si è originato in Italia in quanto essa, durante la sua storia, è stata spesso occupata da potenze straniere, quali la Spagna, l’impero austro-ungarico, la Francia, l’Arabia: ne è derivata una resistenza silenziosa. Il modo di resistere (nascondere la verità per sopravvivere) si è espresso con il silenzio, con la difesa dell’onore e con la vendetta violenta: solo, in seguito, si è trasformato in una tradizione parassitaria e crudele che è emigrata nel nuovo mondo, così come sono emigrati gli italiani in cerca di lavoro e gli italiani di ceto elevato.

Emerge, vedendo i suoi film, come lei sia interprete della realtà, nelle sue forme più crude, tra le quali quelle rappresentate dal fenomeno della mafia e della guerra, nonché dalla violenza, che da esse scaturiscono. Emerge la messa in discussione dei valori, il dramma della difficoltà umana di separare il bene dal male , l’impossibilità per i protagonisti di sottrarsi al proprio destino , in quanto la loro vita è una trama i cui capitoli appaiono tutti scritti e non modificabili. “Apocalypse Now” è una vivida rappresentazione dell’insolubile dilemma morale costituito dalla guerra, in cui si contrappongono l’istinto di morte e l’istinto di vita, in una morsa dalla quale restano entrambi attanagliati. Quanto spazio attribuire alla speranza di costruire un mondo migliore, in cui viva il dialogo ed il confronto tra le diversità?

Credo nella continua evoluzione della nostra specie verso un futuro di bellezza, creatività, intelligenza, giustizia, miglioramento continuo e, soprattutto, di amore reciproco. Giacché a guidare la storia umana non è un destino avverso, ritengo che il nostro futuro sia positivo e spettacolare. Noi umani, in realtà, siamo una sola famiglia e, come in tutte le famiglie, vi sono difficoltà, tuttavia prevale l’amore e, pertanto, è sempre viva la speranza di creare il paradiso sulla nostra bella terra, che è la nostra casa.

Molti sono gli italiani che, attraverso le proprie capacità, hanno voluto conquistare l’America, personaggi come lei, i quali hanno testimoniato l’eccellenza italiana nel mondo della creatività. Il cinema è l’ambito nel quale molti italiani, in America, sono stati testimonianza di grande talento.

L’America ha goduto di molti benefici provenienti dagli immigrati italiani, non solo nell’ambito del cinema, ma anche della fisica nucleare, della medicina, dell’innovazione industriale, della cucina, e di tutte le arti. Ritengo che tutti gli esseri umani, specialmente gli italiani, siano fantastici! Ecco perché la mia previsione per il futuro è positiva.

All’inizio del terzo millennio, la l’intervista storia ripropone il dramma dell’emigrazione sulle coste italiane, come, negli anni trenta del secolo passato, sulle coste dell’America. E’ sempre l’essere umano che va in cerca di un mondo migliore, che gli offra benessere? Come interpreta tale fenomeno?

Ritengo che gli italiani siano brave persone. Sono certo che la benevolenza e la gentilezza degli italiani prevarranno nell’affrontare tale problematica.

Le chiedo se le piacerebbe vivere in Italia e se produrrebbe un film nel nostro Paese, con attori italiani?

Magari! Mi piace lavorare con gli attori italiani. L’intera popolazione italiana pullula di talenti naturali. E’ sempre un piacere lavorare con loro. Che film farò in futuro, solo Dio lo sa.

Quale regista italiano contemporaneo ritiene possa considerarsi un grande maestro del cinema, anche a livello internazionale ?

Registi italiani viventi? So che abbiamo perso il grande Mario Monicelli e il grande Francesco Rosi. Il caro Bernardo Bertolucci è ancora con noi ed è sempre fonte di creatività. Molti sono i grandi talenti. Avrei bisogno di tante ore per rispondere a questa domanda : senza dubbio è immensa la genialità sia del padre del cinema italiano moderno Roberto Rossellini , sia di Visconti, di Fellini e di tanti altri! Non posso enunciare cinquanta o più nomi, come Germi, Antonioni, Wertmuller, De Sica, Pasolini, Bertolucci, Bellochio, Petri, Scola, Dino Risi… Devo fermarmi!

La città di Matera è stata nominata Capitale Mondiale della Cultura per il 2019, per cui ospiterà eventi
ed iniziative di portata mondiale. Città come Bernalda, Metaponto, Melfi, Maratea e tutta la Basilicata vivranno del riflesso di tale evento La Basilicata è una terra i cui paesaggi sono ancora incontaminati, come le tradizioni , la cucina, la natura e la sua storia. Tuttavia, essa vede il più alto tasso di giovani che fuggono , abbandonandola per la carenza di
lavoro. Lei è il maggior testimonial di questa terra perché ha saputo darle lustro , soprattutto a livello internazionale . Quali azioni la Regione Basilicata dovrebbe intraprendere per progredire, per svilupparsi e fare in modo che diventi una terra in cui è possibile vivere per le giovani generazioni?

Ciò che tutti gli italiani possono fare a favore della propria terra è stipulare un patto nazionale, indire un “referendum” che stabilisca di dire solo la verità. Non dire la verità è una forma di corruzione: è una tradizione che si è radicata in Italia a causa della propria storia, che la vede governata da stranieri. Purtroppo, la menzogna sembra essere entrata a far parte del sistema italiano. Occorre prenderne atto perché l’Italia possa dirigersi oltre, promettendo di non mentire. L’insegnamento fondamentale che ho trasmesso ai miei figli è quello di non mentire mai. Si dice che sia giusto dire una “ bugia bianca “ per non ferire i sentimenti di qualcuno. Io sostengo, invece, che non sia giusto neanche dire “una bugia bianca”, bisogna non mentire mai.

Infine, le chiediamo un suo messaggio agli italoamericani e ai lettori di “America Oggi”.

Un grande saluto al quotidiano e ai suoi lettori, mio padre e mia madre mi hanno educato affermando : “Sei fortunato in quanto sei italoamericano: difatti, l’America è il più grande Paese del mondo. Sei, nello stesso tempo, italiano: gli Italiani hanno regalato all’umanità i più grandi doni nel campo dell’arte, della musica, dell’alimentazione, della scienza e della cultura”.

Biagio Maimone – america oggi