Pape Satàn, Pape Satàn Aleppe è una delle frasi più misteriose della Commedia . Riassumiamo qui di seguito le interpretazioni più plausibili. Innanzitutto non sappiamo quale sia la lingua in cui essa è formulata. Secondo Abbud Abu Rashid , primo traduttore arabo della Divina Commedia , questi versi vanno interpretati come la traslazione fonetica di un testo arabo : Bab al shaytan , Bab al shaytan , Ahlibu ( la porta di Satana , La porta di Satana proseguite nella discesa).

Secondo altri interpreti , invece, questa frase non avrebbe alcun senso : pronunciata dal demonio Pluto , esprimerebbe l’irrazionalità e la brutalità dei diavoli , assimilati alle bestie attraverso il loro linguaggio sconnesso. Ma la presenza di ameno un termine dotato di senso (Satàn ) ci spinge a valutare altre ipotesi .
Una di esse si incentra sul tentativo di dare un’interpretazione alle due parole di difficile spiegazione ( pape e aleppe) , che sarebbero , nel latino medievale , due esclamazioni. La decifrazione dell’intero verso , dunque, sarebbe questa : oh Satana , oh Satana , ahime . Esso esprimerebbe la meraviglia e la rabbia di Pluto verso Satana ( che comunque è lontano da lui), nel senso : che cosa mi tocca vedere ? Un vivo nell’Inferno ? o qualcosa di simile . Un ‘altra interpretazione riprende riprende il significato esclamativo di pape , ma considera aleppe come derivante da alef , la lettera A dell’alfabeto ebraico ( che diventa alfa in quello greco). La mutazione fonetica di alef in aleppe sarebbe analoga a quella del nome ebraico Yosef nel corrispondente italiano Giuseppe . Ma alef in questa ipotesi assume il significato di numero uno cioè primo capo per cui il verso vorrebbe dire oh Satàna oh Satàna, primo capo dei diavoli . L’espressione però non è solo l’omaggio di un diavolo al proprio superiore ma la transcodificazione blasfema di una celebre frase di Gesù ( io sono l’alfa e l’omega ) . Dante pero , non la fa pronunciare per intera a Pluto , che la proferisce solo per metà ( del resto il poeta nel v. 2 usa il verbo cominciò ). Secondo Manfredi Porena , infine bisogna interpretare aleppe come l’aggettivo “primo” , Satàn nel senso etimologico di “nemico”( è questo è il significato di Satana in Ebraico e pape come genitivo del sostantivo papa-papae . L’intera frase suonerebbe come ” O nemico del papa , o primo nemico del Papa “. In tal caso ,l’espressione pronunciata da Pluto (dio della ricchezza e simbolo per antonomasia dell’avidità ) è indirizzata a Dante . Il sommo poeta , incarnazione del valore dell’onesta e del disprezzo dei beni terreni , diventa il nemico del papà ma (si badi bene )non di ogni papa, bensì solo del papa corrotto e avido per eccellenza , cioè Bonifacio VIII . Questo pontefice indegno , nella visione di Dante cantore del Veltro , e l’anti Veltro , rispetto al quale egli segna vistosamente le distanze.

Professore Vincenzo Bruzzaniti